Pagelle Pro Patria, squadra che si spegne troppo presto: tiri sempre murati e Parker in rosso

I voti di Virtus Verona - Pro Patria 2 a 0. La squadra di Colombo scende bene in campo e inizia la partita con uno spirito che lascia ben sperare. Tuttavia, la Virtus anziché piegarsi, prima cambia il modulo, poi gli interpreti, prendendo nel finale le redini del match

Pro Patria - Alessandria 1 a 1 (8.12.2022)

Le pagelle di Virtus Verona – Pro Patria 2 a 0.

La squadra di Colombo scende bene in campo e inizia la partita con uno spirito che lascia ben sperare. Tuttavia la Virtus anziché piegarsi, prima cambia il modulo, poi gli interpreti, prendendo nel finale le redini del match nella Fatal.

ROVIDA 6,5 – Spettatore non pagante per 63′ minuti di gioco, fino a un buon doppio intervento: prima sulla botta mancina di Casarotto, poi sul pallone calcio dalla mischia da Metlika. Potrebbe essere il preludio di una gara con la saracinesca abbassata, e invece è l’overture, trionfale o tragico a seconda dei punti di vista, della squadra del Romeo e Giulietta suonato dall’orchestra di Gigi Fresco, che si aggiudica la partita sia con le “controfigure” (il subentrato Begheldo), che con gli attori protagonisti e il primo violino (Casarotto).

MINELLI 6 – Una gara attenta e “sostanzialmente” innocua, senza necessità di grandi interventi. La squadra arranca quando, simultaneamente, nella seconda metà della ripresa i compagni a centrocampo esaurisce la propria vivacità e per la Virtus entrano in partita Juanito Gomez e Begheldo, che tolgono spunti di riferimento ai tre difensori, tutti alti e più bravi a difendere le prime punte rispetto a velocisti e fantasisti.

LOMBARDONI 6 – Guida la difesa, punita quando è schierata e quando è sbilanciata sul contropiede solitario di Casarotto. Nel finale, complice l’uscita di scena di Nicco e il doppio svantaggio, prende in mano le redini della manovra tigrotta più con la forza della disperazione (lanci lunghi) che con un vero piano partita. Volenteroso.

MORETTI 6 – Della retrovia è quello maggiormente chiamato in causa: Casarotto prova a farlo ballare nell’1vs1, lui, anche a costo di rischiare qualcosa, chiude le fila alla sua maniera. Come il resto della difesa nulla può quando né sul cross di Manfrin in area, a difesa schierata, né sul maldestro passaggio di Pitou a Casarotto.

La Pro Patria regge un’ora di gioco, poi la Virtus Verona chiude i conti nel finale

SOMMA 6- – Tra i protagonisti più appariscenti del primo tempo, quando è il giocatore della Pro Patria con licenza per rifornire i palloni in area. Un task non sempre evaso in maniera impeccabile, nonostante i tanti buoni propositi e qualche effettiva occasione. Nella riprese deve fare i conti con una partita diversa: la fotografia è la corsa disperata e vana su Casarotto per oltre 40 metri di campo dopo esser stato preso in controtempo da un’incomprensione con Pitou.

dal 90′ PIRAN SV 

CITTERIO 5,5 – Quinta da titolare, 17esima complessiva su 18 gare. La freschezza mostrata con costanza tutte le volte che è subentrato a partita in corso si fa ben vedere sì, ma solo per 45′. Progressivamente sparisce – quasi – completamente dal radar a partire dal cambio modulo della Virtus Verona e poi fino al 77′, quando Colombo sostituisce tutto il centrocampo, contato ed esausto. Il tanto, utile, pressing dei primi minuti gli toglie le energie di cui i compagni avrebbero bisogno per essere riforniti in area anche nella ripresa, le coperture rosso-blu da parte dei quinti di centrocampo fanno il resto. Girone da sesto uomo e in linea con l’andamento generale della squadra.

dal 76′ PITOU 5,5 – Un film già visto, sulla falsa riga dell’inizio di stagione: tanta voglia di invertire, con coraggio, le sorti della partita, pochi veri “dividendi” utili alla squadra. Anzi, in questo caso il talentino è autore di un vero e proprio malus, a neanche 60” dall’ingresso un maldestro appoggio all’indietro per Somma spiana la strada a Casarotto.

NICCO 6 – Il suo rientro in campo dal primo minuto è nel segno di una fascia da capitano onorata e del ruolo da regista, che il #10 è in grado di ricoprire nei momenti di bisogno. Alcune buone idee, su tutte un’imbucata in area per Stanzani e delle combinazione per dare verticalità, trame lasciate in sospeso dal resto della squadra. Esce esausto anche lui a 15′ dalla fine, se non partiva titolare dal 3 novembre un motivo (non tecnico) c’era.

dal 76′ FIETTA 6 – Entra per dare compattezza a una squadra speranzosa nella rimonta, ma subito la partita si incanala definitivamente sui binari virtussini e allora al capitano non resta che metterla sull’orgoglio.

MARANO 5 – La sua partita inizia con intenti più che positivi, segno che quando la squadra gioca negli ultimi due terzi di campo l’ex Renate sa farsi trovare pronto e a disposizione, da raccordo tra il ventre della squadra e le batterie esterne. Un’avventata uscita, con i tacchetti alti, per trasformare l’azione da difensiva a offensiva, gli costa il giallo, cartello che già dal 36′ marca negativamente la sua prestazione, che, tutto a un tratto, complice anche la nuova disposizione della Virtus Verona, diventa timida. Sull’1 a 0 si perde l’inserimento di Begheldo, mostrandosi così nuovamente responsabile di un gol subito, dopo la palla spazzata male in area contro il Legnago. La “mattonella” di campo era pressoché la stessa. Sicuramente paga dazio dell’esser stato l’unico centrocampista di esperienza sempre arruolabile, oltre a Citterio.

dal 76′ MALLAMO 6 – Riassapora il campo a due mesi e tre giorni dall’ultima apparizione. Accanto e insieme a a Fietta prima osserva il 2 a 0 compiersi, dopo la partita gli nega la possibilità di poter far intravvedere le qualità che lo avevano contraddistinto quando più aveva brillato, ovvero al fianco di Bertoni.

Calcio, serie C: Virtus Verona – Pro Patria in diretta

NDRECKA 6- – La Pro Patria preferisce attaccare con più costanza alla destra, di conseguenza lui si fa vedere di rado, ma risulta forse più efficace del gemello sull’altro lato, almeno quando viene messo in moto da Marano. La proprietà commutativa non cambia: i due esterni bianco-blu non riescono comunque a rifornire l’attacco, rimasto a secco. In occasione dal vantaggio sorpreso anche lui da Begheldo, che si sfila da Marano e colpisce al volo da pochi centimetri da lui.

STANZANI 5,5 – Tanto sacrificio senza palla e due guizzi in area, spunti brillanti ma sfumati sul più bello. Prima un tiro a botta sicura su cui Faedo si immola, poco dopo l’assist-scivolata viene intercettato da Ruggero. Il volto di una Pro Patria in difficoltà ad arrivare al 90′, e in costante assenza di quel fatidico centesimo utile a fare l’euro.

PARKER 5 – Poteva riscattare l’errore di sabato scorso dal dischetto (o forse sarebbe meglio dire la parata di Liverani), e invece come un novello Anakin Skywalker si fa consumare dalla tossine negative di una partita sfumata collettivamente individualmente nell’arco di 12′: per due volte reagisce ai due gol incassati con un intervento scomposto su Mazzolo. Il copione è lo stesso con l’Alessandria: inizio propositivo, con (mezze)occasioni al tiro, poi la svolta negativa che lo rendono il volto del complicato momento della squadra. La squalifica dà un’amara certezza: chiuderà un complicato 2023 senza gol. Sa già il buon proposito per Capodanno.

dal 65′ CASTELLI 5,5 – Gara molto difficile: entra e dopo pochi minuti assiste impotente all’1 a 0. Nel giro di 10 minuti la squadra subisce un altro gol, perde come compagno Parker (che avrebbe dovuto agire da boa per permettergli l’inserimento in area). Con la Pro Sesto partirà al 99% dal 1′, nella speranza che di iniziare con meno handicap.

ALL. COLOMBO 5,5 – Se nella prima parte del girone il dato preoccupante era la leggerezza con cui la sua Pro Patria entrava in campo (ritrovandosi troppo spesso costretta a rincorrere), quello allarmante della seconda parte è la condizione di affanno con cui la squadra completa l’ultimo spezzone di gara dopo esser rimasta in partita (o esser andata in vantaggio) fino all’ora di gioco. Alle prestazioni di Legnago e di sabato con l’Alessandria si aggiunge anche quella di ieri sera a Verona. La costante, invece, è la media di un punto a partita, media striminzita per la salvezza, soprattutto se la  sua squadra non impara e, a cicli, ripete gli stessi errori della settimana precedente. Repetita iuvant, (sed secant).

Colombo infastidito: “Gol uguale a quello subito dall’Alessandria, non abbiamo imparato”

 

Marco Tresca
marco.cippio.tresca@gmail.com

 

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Pubblicato il 18 Dicembre 2023
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