Quali sono i rischi se la pressione nella caldaia aumenta troppo

Il controllo e manutenzione caldaia è l’unico modo per capire lo stato del dispositivo e perfino per correggere i vostri comportamenti e utilizzi che sono sbagliati

caldaia

Le condizioni di usura e tecniche di una caldaia compromettono la sua funzionalità. Le temperature interne non sono equilibrate, si alzano e abbassano nonostante ci sia una combustione interna. Il fumo diventa scuro e maleodorante.

Ogni caldaia sviluppa dei problemi di funzionamento in base a: temperature impostate, tempi di utilizzo, pulizia, manutenzioni, intemperie esterne e combustibile. Infatti i consumatori hanno continuamente dei problemi diversi uno dall’altro. Non è che le caldaie funzionano in modo uguale appunto perché ci sono regolazioni diverse.

Un dispositivo che si accende in un territorio che arriva a meno 0° in pieno inverno si usura prima di una caldaia che invece deve gestire temperature in un clima che è superiore agli 8° durante la stagione fredda. Mentre un impianto che deve riscaldare 100 mq si affatica prima rispetto ad un’altra che deve riscaldare 50 mq.

Il controllo e manutenzione caldaia è l’unico modo per capire lo stato del dispositivo e perfino per correggere i vostri comportamenti e utilizzi che sono sbagliati.

PRESSIONE CALDAIA, I RISCHI

Un controllo che si deve fare ogni volta che andiamo a modificare il programma della caldaia, quando ci sono dei cambi di stagione oppure in caso di riaccensione del dispositivo, è la pressione. Controllo che ci si dimentica di fare ogni anno.

Solo che la pressione errata rischia di essere la causa di diversi guasti sia nel dispositivo che nell’impianto di riscaldamento a cui essa è collegata. La pressione è necessaria per spingere l’acqua nelle condutture termoidrauliche dell’impianto di riscaldamento. La caldaia quindi esercita una forza che riesce a riscaldare poi i termosifoni o radiatori collegati.

Nel ritornare l’acqua subisce degli abbassamenti di temperatura che, in uno spazio piccolo come quello delle tubature, riduce l’ossigeno. Dunque si ha un aumento della pressione. All’intero della caldaia stessa, quando si riscalda l’acqua, c’è un ulteriore reazione di riduzione dell’aria che appunto rischia di creare degli effetti di sottovuoto e alterare la pressione.

I danni causati dalla pressione alta sono disastrosi. Le termocondutture rischiano di spaccarsi, come i rubinetti dei radiatori. Si hanno lacerazioni da cui ci sono perdite di acqua. La caldaia può avere dei ritorni o colpi della pressione che guastano i componenti interni. Infatti il vaso espansore al suo interno serve appunto per neutralizzare questi colpi.

Controllare la pressione far intervenire un tecnico per riequilibrarla è l’unico modo per salvaguardare il dispositivo impedendo che si guasti.

Ossigeno caldaia insufficiente

All’interno della caldaia, che è un dispositivo chiuso, c’è una fiamma che permette la combustione. Solo che per avere questa funzionalità è necessario che ci sia un ricircolo di aria e ossigeno. I fumi si incanalano nelle canne fumarie e sono spinti verso l’esterno.

I controlli dei fumi sono necessari per avere la sicurezza di una combustione che sia povera di anidride carbonica. La diminuzione o insufficienza di ossigeno provoca dei problemi alla fiamma che rischia di spegnersi oppure dove il combustile non si brucia totalmente, avendo quindi un aumento dei consumi.

Purtroppo la carenza di ossigeno dipende molto dalla pulizia della valvola aspirafumi, delle canne fumarie, camera di bruciatura e dallo scambiatore primario interno.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Maggio 2024
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