In centro a Gallarate quasi ogni notte ci sono risse o liti
La responsabilità viene data soprattutto ai ragazzi giovanissimi che si trovano in piazza Garibaldi, ma forse confluiscono anche problemi diversi. Uno scenario in parte nuovo rispetto ai tradizionali "punti caldi"
Nelle ventiquattro ore di martedì – in realtà due notti – nel centro storico di Gallarate si sono registrati due episodi di liti che hanno visto l’intervento delle forze dell’ordine e dei mezzi di soccorso, anche se per fortuna alla fine nessuno è finito in ospedale e sono bastate (per così dire) le cure sul posto.
È una coincidenza ma non rara: negli ultimi mesi sono diventati sempre più ricorrenti gli episodi, con un’incidenza che balza agli occhi anche considerando che “intemperanze” legate all’alcol sono comunque diffuse e che in estate aumenta la frequentazione.
Che si sia in una fase particolare è stato evidente anche venerdì scorso, quando molti gallaratesi hanno notato lo schieramento di uomini di Polizia di Stato e Polizia Locale concentrati in piazza Garibaldi, non solo in stazione come in passato ma in particolare intorno alle scalinate di Palazzo Minoletti, che rappresentano il punto di ritrovo di una grande “compagnia” di giovanissimi (alcuni minorenni).
Al di là della scelta operativa di venerdì scorso, quest’area e il gruppo di ragazzi sono stati sempre più identificati negli ultimi tempi nel dibattito pubblico come l’epicentro – per così dire – dei problemi di sicurezza. A metà primavera, a maggio, si parlava molto delle risse in stazione, e il sindaco Andrea Cassani segnalava lo scenario della stazione come straordinario (chiedendo azione più diretta dello Stato), ma il tema della «movida e baby gang» veniva fatto rientrare in «dinamiche più normali», comunque segnalate anche al Prefetto già allora.
Nella zona intorno a piazza Garibaldi ci sono stati certamente numerosi interventi delle forze dell’ordine e un controllo rafforzato, procedure e percorsi serali delle pattuglie sono stati rivisti in modo da assicurare un rapido convergere in centro in caso di problemi e c’è un maggiore presidio intorno alla scalinata di Palazzo Minoletti, considerata punto sensibile.
C’è stato qualche arresto (di cui uno con misura cautelare in carcere, per un diciottenne iper-recidivo già fermato tre volte) e anche negli ultimi controlli sono state rintracciate diverse persone con precedenti penali e anche ragazzi che avevano già un “Daspo”, un divieto di frequentare le aree del centro a seguito di precedenti episodi.
Al di là dell’intervento per i singoli episodi e del controllo preventivo (accuratamente programmato) non è fin qui emersa una risposta più articolata.
Tra i commercianti si è parlato di un inserimento della vigilanza privata intorno ai locali.
Non si è invece discusso invece di altre risposte di tipo sociale per intercettare situazioni di disagio prima che scivolino – più o meno rapidamente, come si è in effetti visto in alcuni casi – in comportamenti aggressivi.
In uno dei suoi interventi social il sindaco Cassani ha chiesto una sorta di strategia di isolamento sociale del gruppo di ragazzi, quasi di separazione etnica: «Più di una persona ci ha segnalato di tante ragazzine italiane in atteggiamenti equivoci con queste compagnie di stranieri o di origine straniera». Per questo ha rinviato una parte di responsabilità sui genitori, perché non vigilano sulle frequentazioni in piazza. E infine il sindaco ha chiamato in causa Roma, con l’auspicio di norme più rigide, da introdurre a livello nazionale (per quanto non poche siano le novità introdotte nel tempo, compreso il “Daspo Willy” che se violato ha conseguenze penali).
Va detto che la casistica dice che in centro a Gallarate succedono molte cose e – ovviamente – non tutte sono riconducibili solo al gruppo di ragazzi individuati come “epicentro”.
Ad esempio: le liti delle ultime ventiquattro ore che citavamo in apertura hanno visto feriti un quarantenne (nel primi minuti della giornata di martedì) e un trentenne (quando mancava mezz’ora alla mezzanotte). A volte si parla di vittime di aggressioni da parte di giovanissimi – come accaduto settimana scorsa a un trentenne derubato – a volte sono episodi che derivano da liti. E anche nelle settimane passate non sono mancati episodi con feriti e aggressori di età “avanzata”, italiani e stranieri, compresa l’aggressione a un esercente da parte di ubriachi che venivano da altri locali.
Alcune persone che hanno il “polso” della notte hanno suggerito che in parte ci sia stato uno spostamento di persone con comportamenti problematici dalla zona della stazione, dopo l’introduzione delle ordinanze anti-alcol, che in effetti hanno fatto diminuire la frequenza con cui compaiono gli episodi di liti e risse in piazza Giovanni XXIII o nella retrostante zona di Sciarè. Una parte dei “nuovi” frequentatori di piazza Garibaldi sono noti già per episodi in stazione. Il problema si è solo spostato? O si è “saldato” con altra categoria di problemi?
Ora però è in vigore in ogni caso una nuova ordinanza, che vieta di bere se non ai tavolini dei bar, e dovrebbe ridurre il rischio di comportamenti aggressivi da parte di ubriachi (ovviamente resta il rischio che qualcuno si ubriachi nei locali). Più in generale negli ultimi giorni – dopo il gran dispiegamento di venerdì – si è cercato di consolidare il presidio e i controlli, anche a tarda ora.
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