Le vasche che proteggono Gallarate dalle piene dell’Arno
Costruite negli anni Duemila nella zona tra Cassano Magnago e Cavaria, si sono riempite nei giorni scorsi a causa delle violente piogge. Creando uno scenario "lacustre"

Anche con le piogge dei giorni scorsi, l’area del Gallaratese è messa al sicuro dalle piene del torrente Arno grazie alle vasche di laminazione a monte di Gallarate, nella piana tra Cavaria e Cassano Magnago.
Opera risalente all’inizio degli anni Duemila, con un lungo lavoro preparatorio fin dai Novanta. Chiuse dentro lunghi argini, le vasche si presentano di solito come aree erbose, attraversate dal letto del torrente e frequentate anche da runner e persone in cerca di tranquillità, quasi come fossero un parco suburbano.
Ma in caso di piogge violente e di piene vengono attivate dal personale su disposizione di Aipo (l’Agenzia Interregionale per il fiume Po). In questo modo si evitano piene che minaccino gli abitati a valle: Gallarate, Samarate, Ferno, Lonate Pozzolo, parte di Cassano Magnago.
E anche in questi giorni il sistema è entrato in funzione: le acque accumulate hanno così creato un lago effimero, che poi viene lasciato defluire man mano.
Le vasche sono state realizzate nella zona di Gallarate perché qui la valle è più ampia e perché proprio a Gallarate il torrente s’ingrossa ulteriormente, perché vi confluisce anche il Sorgiorile, torrentello – di solito asciutto – che in caso di pioggia diventa impetuoso, perché raccoglie acqua dalla zona delle colline a Nord-Ovest della città. In futuro anche questo piccolo corso d’acqua sarà dotato di vasche di laminazione.
Questo articolo è reso possibile dal lettore Antonio D’Andrea, che ci ha inviato gli scatti delle vasche martedì 9 luglio.
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