“San Cristoforo benedici anche gli autovelox”: i ciclisti varesini chiedono maggiore sicurezza stradale
Giovedì 25 luglio, Varese si prepara a celebrare la festa di San Cristoforo, patrono dei viaggiatori e dei conducenti. Fiab Varese Ciclocittà APS riflette sull'importanza di questa ricorrenza, legandola alla necessità di una mobilità più sostenibile

Anche varese si prepara a celebrare, giovedì 25 luglio, la festa di San Cristoforo.
San Cristoforo, conosciuto anche come Cristoforo di Licia, è uno dei santi più venerati nella tradizione cristiana. Nato nel III secolo, è famoso per essere il patrono dei viaggiatori e dei conducenti. Fiab Varese Ciclocittà APS, ci ha inviato una riflessione che pubblichiamo qui di seguito.
Abbiamo avuto notizia delle iniziative previste a Varese per il 25 luglio 2024, in occasione della Festa di San Cristoforo.
E‘ un santo caro anche a noi ciclo-ecologisti, perché siamo molto affezionati alla lettera di Alex Langer, che meriterebbe di essere letta ogni 25 luglio, e che conserviamo gelosamente sul nostro sito-web .
Le parole di Langer sono impareggiabili, ma abbiamo espresso una nostra sintetica opinione, quella di Fiab Varese Ciclocittà APS.
Siamo certi che non basteranno le benedizioni alle automobili in nome di San Cristoforo per avere più sicurezza nelle nostre strade .
Bisognerà benedire anche gli autovelox, e i blocchetti delle multe delle forze dell’ordine, perché in troppe occasioni troppe persone alla guida di un’auto non si curano affatto di rispettare le regole.
E bisognerà pregare perché il Senato non approvi la Riforma del Codice della Strada, che alcuni hanno ridenominato il Codice della Strage perché non si dà l’obiettivo di ridurre gli oltre 3mila morti e 200 mila feriti all’anno né – e soprattutto – gli strumenti per farlo.
Aveva ragione Alexander Langer nella sua lettera a San Cristoforo, incredibilmente ancora attuale dopo 34 anni.
Diceva Langer rivolgendosi al santo ” Ti hanno fatto – forse un po’ abusivamente – diventare il patrono degli automobilisti (dopo essere stato più propriamente il protettore dei facchini): oggi dovresti ispirare chi dall’automobile passa alla bicicletta, al treno o all’uso dei propri piedi! E il fiume da attraversare è quello che separa la sponda della perfezione tecnica sempre più sofisticata da quella dell’autonomia dalle protesi tecnologiche: dovremo imparare a traghettare dalle tante alle poche kilowattore ”
E anche: “Il cuore della traversata che ci sta davanti è probabilmente il passaggio da una civiltà del “di più” a una del “può bastare” o del “forse è già troppo”. Dopo secoli di progresso, in cui l’andare avanti e la crescita erano la quintessenza stessa del senso della storia e delle speranze terrene, può sembrare effettivamente impari pensare di “regredire”, cioè di invertire o almeno fermare la corsa del citius, altius, fortius”.
Negli ultimi 50 anni in Italia il numero di auto in circolazione è quadruplicate, i singoli modelli si sono ingranditi nelle dimensioni e aumentati di peso.
E nel 2022 ogni giorno ci sono stati 8/9 morti e 600 feriti sulle strade.
Ma c’è ancora una ampia quota di persone che fatica ad immaginare una mobilità più sostenibile, e soprattutto a praticarla.
Siamo convinti che un discorso serio su una mobilità più sicura – e socialmente equa – debba partire da una considerazione: ci sono troppe auto in circolazione e troppa indulgenza verso i comportamenti scorretti.
Caro San Cristoforo: ci puoi per favore aiutare a ragionarci sopra ?
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