Imago Museum di Pescara: alla scoperta dell’arte italiana del Novecento

Tra le opere una scultura di Floriano Bodini. Attrae l’arte figurativa italiana del XX secolo, ricca di nomi e di qualità, ma anche la pittura danese merita ed un piano intero è dedicato alla Pop Art di Mario Schifano

Generico 19 Aug 2024

L’Imago Museum di Pescara è una sede espositiva di rilevanza nazionale per la qualità delle opere esposte, soprattutto relativamente all’arte italiana del XX secolo. Articolata su quattro livelli, l’esposizione ospita al piano terreno la pittura di scuola danese legata all’artista Kristian Zahrtmann (1843-1917) che a partire dalla fine dell’Ottocento ebbe un gruppo di discepoli di valore nella cittadina abruzzese di Civita d’Antino (AQ). Queste opere sono state acquisite progressivamente a vantaggio della collezione del museo a partire dal 2010. In questa sezione i pezzi più pregevoli sono forse i dipinti cosiddetti “di genere”, che ritraggono cioè scene di vita quotidiana.

Per gli amanti dell’espressionismo, in particolare tedesco, al Piano A ci sono 70 opere di arte avanguardista del Primo Novecento. Più che la pittura ed il disegno qui la fanno da padroni la grafica e la xilografia, con artisti legati soprattutto al gruppo Die Brücke oppure, anche al Der Blaue Reiter. Naturalmente tutto è questione di gusto, ma non essendo focalizzata sui dipinti questa sezione è maggiormente adatta ad avventori con un interesse specifico.

Il cuore del museo è poi, come detto, nell’arte figurativa italiana del secolo scorso, che si trova al Piano B. Per gli avventori della nostra provincia il pezzo da vedere è certamente il “Requiem”, un bronzo del 1963 di Floriano Bodini (Gemonio 1933- Milano 2005).
Per restare tra gli scultori vanno segnalati almeno un nudo in onice del romano Giulio Ciniglia (1931-2007) ed un bronzo del toscano Giuliano Vangi, morto 93enne proprio a marzo di quest’anno. Né può essere dimenticato Pietro Cascella (1921-2008) artista locale di Pescara.
C’è però anche molto altro in pittura, ad esempio l’iperrealismo del napoletano Renato Balsamo (1937-2016) o quello veramente fotografico dell’artista romano Luciano Ventrone (1942-2021). E’ pure presente la pittura ad olio del milanese Giancarlo Ossola (1935-2015) che ha per soggetto gli interni o è comunque una pittura legata all’archeologia industriale.
Si segnalano anche gli olii del friulano Giuseppe Zigaina (1924-2015) del palermitano Bruno Caruso (1927-2018) e del bergamasco Giannetto Fieschi (1921-2010)

A tutto questo si aggiunge un intero piano dedicato alla Pop Art italiana di Mario Schifano per cui si suggerisce un tempo di osservazione di circa 90 minuti, in modo da godere di tutto. L’esposizione si trova all’inizio del corso principale di Pescara, che porta dalla stazione ferroviaria verso il mare, quindi la visita è compatibile con molte altre attività.

 

Imago Museum – Corso Vittorio Emanuele II – Pescara (giusto dinanzi alla stazione)
Web: imagomuseum.it
Orario di apertura: da martedì a domenica – 10.30 13.30 – 16.00 20.00

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Pubblicato il 23 Agosto 2024
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