Truffatore seriale scappa con la E-Bike presa a noleggio a Tornavento. Il titolare: “Agisce nell’impunità”

Il titolare del E-Bike Rent Tornavento denuncia il furto di una delle sue bici elettriche dopo un episodio ambiguo con un cliente ma lamenta la lentezza nelle indagini: "Ho tutti i dati di chi me l'ha rubata"

e bike tornavento

Il venerdì scorso avrebbe dovuto essere un giorno come tanti per Davide Sgrò, titolare del E-Bike Rent Tornavento situato in via del Gregge 19 a Lonate Pozzolo, all’interno del Parco del Ticino. Tuttavia, un episodio spiacevole ha trasformato una normale giornata di lavoro in un incubo.

Tutto è iniziato con la prenotazione di due E-Bike per mezza giornata, fissata per il 9 agosto, da parte di un cliente di nome Davide. La mattina stessa, una coppia dall’aspetto sportivo si è presentata puntuale al punto di noleggio, pronta per un’uscita in bicicletta nel suggestivo Parco del Ticino. Dopo aver consegnato le chiavi della loro auto come garanzia, sono partiti per la loro escursione.

Le cose hanno iniziato a prendere una piega insolita quando la compagna di Davide, a causa di un improvviso malore, li avrebbe costretti  a rientrare in ritardo. Nonostante i tentativi di Sgrò di offrire assistenza, il cliente non ha risposto ai messaggi. Poche ore dopo, un messaggio vocale avvisava che una delle E-Bike era stata lasciata in via Sant’Anna, mentre l’altra sarebbe stata riportata successivamente.

Dopo una ricerca che ha portato al recupero della bici abbandonata, Sgrò ha iniziato a sospettare che qualcosa non andasse. Le sue paure si sono concretizzate quando, dopo aver ricevuto alcune promesse di restituzione, il cliente è sparito nel nulla, ignorando le numerose chiamate e messaggi inviati anche nei giorni successivi. Probabilmente, infatti, le chiavi dell’auto consegnate non erano quelle della sua auto.

Sabato mattina, Sgrò si è recato presso la stazione dei Carabinieri più vicina, per sporgere denuncia. Dopo alcune difficoltà iniziali, è riuscito a formalizzarla nel pomeriggio. Tuttavia, la risposta delle forze dell’ordine non lo ha soddisfatto: nonostante i dettagli forniti, tra cui nome, cognome, numero di cellulare e persino video delle telecamere, l’indagine sembra essere stata considerata di secondaria importanza.

La frustrazione di Sgrò è palpabile: «È possibile che le forze dell’ordine non possano fare niente?», si chiede, evidenziando un senso di impotenza di fronte a un sistema che sembra non dare il giusto peso a episodi come questi.

Da quanto emerso, inoltre, il protagonista di questa storia avrebbe alle spalle una lunga scia di truffe ai danni di altre persone: basta scorrere il suo profilo facebook per scoprire che non ha pagato un conto di un ristorante giapponese a Mortara, ha venduto un iPad a 750 euro su Subito senza mai inviarlo all’acquirente e molti, nei commenti, lo segnalano come truffatore seriale.

Fortunatamente una delle due bici è stata recuperata. Ma resta l’amarezza per un episodio che, seppur apparentemente “minore”, ha avuto un impatto significativo su chi ogni giorno lavora con passione per offrire un servizio di qualità.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Agosto 2024
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