Scontro al presidio del bosco a Gallarate, arrestata una manifestante
Nel pomeriggio le forze dell'ordine al bosco dove è prevista la nuova scuola unificata. Alle 16 un momento di "contatto". Nel pomeriggio attivisti in protesta davanti al comando della Polizia Locale

Al ventesimo giorno di presidio degli ambientalisti che vogliono impedire il taglio del bosco, in via Curtatone si alza la tensione e la giornata si conclude con un’attivista del gruppo Tanuki arrestata.
Che il cantiere dovesse ripartire era nell’aria, dopo la lunga “tregua” agostana. E così quando le forze dell’ordine sono arrivate in via Curtatone, subito si è radunata una folla di attivisti del Comitato Salviamo gli alberi e del gruppo Tanuki, con qualche altro simpatizzante, pronti a impedire il taglio del bosco (al posto del boschetto deve sorgere una scuola unificata per i quartieri di Cajello e Cascinetta).
In realtà le motoseghe non c’erano, si era alle operazioni preliminari, la Polizia intendeva eliminare strutture posticce messe sugli alberi dagli attivisti che già nelle settimane passate erano saliti. Operazione resa più difficile da ragazzi e ragazze (pare quattro) che erano sugli alberi.

Pur con qualche “attrito” verbale, fino alle 16 non ci sono stati momenti di tensione. Poi nel momento in cui la Polizia Locale doveva uscire dal bosco portando via su un furgoncino legni e travetti rimossi dal bosco, un gruppo di attivisti si è messo a terra a bloccare l’uscita dalle reti di cantiere.
Quando la polizia è intervenuta hanno cercato di rimanere a terra opponendo resistenza passiva e ne è nato poi un momento di contatto, che ha coinvolto solo i ragazzi Tanuki (mentre i membri del Comitato erano tutti intorno). Qui il video:
Al termine di questo momento di “contatto” la Polizia Locale ha portato via una giovane attivista, allontanandola dal luogo. È stata sottoposta a fermo, vengono contestati i reati di contestazione di resistenza e violenza a pubblica ufficiale.

I ragazzi del gruppo Tanuki sono rimasti sul posto in via Curtatone intonando slogan del gruppo e contro la polizia (il coro francese “tout le monde déteste la police”). Poi dopo le 17 si è formato un capannello davanti alla sede della Polizia Locale in via Ferraris, che chiedeva la «liberazione di Vero». Per ora le operazioni di taglio del bosco, invece, non si sono viste.
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