Dalla rinascita ai vandalismi. La Cascina dei Poveri di Busto Arsizio è sotto attacco: “Ma noi non ci arrendiamo”
Tito Olivato e l'associazione Riabitare fanno quadrato attorno all'edificio del cinquecento con annessa chiesetta colpito da vandali che hanno danneggiato alcune parti esterne: "Le telecamere sono essenziali"
In questi giorni è ripartita la campagna dei Luoghi del Cuore del Fai. Solo due anni fa la Cascina dei Poveri di Beata Giuliana, a Busto Arsizio, era riuscita quasi a sorpresa a raccogliere migliaia di firme a sostegno della riqualificazione grazie all’impegno del professor Tito Olivato.
Un lavoro che, seppur non aveva portato in cima alla classifica questo luogo, era riuscito ad avvicinare tanti bustesi (soprattutto residenti del quartiere) a riscoprire un edificio importante dal punto di vista culturale, storico e religioso che rischiava (e rischia ancora) di crollare sotto i colpi del tempo.
Nel giro di un paio d’anni Tito Olivato è riuscito a creare un’associazione che si chiama Riabitare e a ripulire un luogo lasciato per troppo tempo all’abbandono e al degrado. Oltre alla ripulitura, poi, l’associazione è riuscita ad organizzare molti eventi riportando quella vita sociale che l’aveva animata per secoli.
Purtroppo, però, il rischio che tutto questo venga vanificato è sempre in agguato e lo dimostrano gli atti vandalici registrati nelle scorse settimane che sono risuonati come un colpo al cuore per lui e per tutti i volontari che si prendono cura come possono della cascina.
Ignoti hanno abbattuto i paletti a lato della chiesa di San Bernardino da Siena, hanno spaccato i cippi in granito e distrutto fiori e cestini dell’immondizia: «Siamo rimasti scioccati da questi episodi, figli di una mancanza di rispetto per il bene comune. Purtroppo questi episodi rischiano di moltiplicarsi se non si fa qualcosa e per questo da un anno abbiamo fatto richiesta di telecamere ma la cosa è caduta nel vuoto per problemi burocratici, ci hanno detto» – spiega Olivato.
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