“Giorgia On My Mind”, Meloni è la Thatcher del XXI secolo

Un articolo del Guardian traccia un profilo della Premier. Gli insospettabili ammiratori anglosassoni di Giorgia Meloni. Il parallelismo con la Signora di Ferro

Generico 16 Sep 2024

La salita al potere di Giorgia Meloni come prima donna presidente del Consiglio in Italia rappresenta un momento cruciale nella politica europea. Pur avendo radici nell’estrema destra, Meloni ha sfidato le aspettative grazie al suo pragmatismo politico e alla capacità di gestire le complessità, sia a livello nazionale che internazionale.

L’ANALISI DEL GUARDIAN

Un’analisi recente del Guardian, firmata dal giornalista americano Alexander Stille, ci offre uno sguardo profondo sulla sua trasformazione. Stille, un esperto di politica italiana e autore di libri come Excellent Cadavers e The Sack of Rome, insegna giornalismo internazionale alla Columbia University di New York. Attraverso interviste con figure chiave come Gianfranco Fini, descrive l’ascesa di Meloni dal margine alla leadership.

Fonte: The Guardian

Stille sottolinea la capacità di Meloni di bilanciare retorica populista e pragmatismo politico. Nonostante la sua appartenenza a un partito con radici neofasciste, Meloni ha saputo costruirsi un’immagine che attrae un pubblico più ampio. Come nota Stille, “Meloni ha lavorato a stretto contatto con la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e ha fatto le concessioni necessarie per ottenere i fondi UE per la sua agenda interna. Meloni è emersa come uno dei sostenitori più affidabili dell’Ucraina – sorprendente, data la corrente di sentimenti pro-Putin tradizionale della destra europea – e ha convinto il suo compatriota ideologico Viktor Orbán a dare finalmente il via libera all’aiuto militare dell’UE all’Ucraina”. La sua gestione delle politiche sull’immigrazione, che contemporaneamente riduce i flussi illegali e aumenta il numero di lavoratori stranieri legali, dimostra la sua astuzia nel trovare un equilibrio tra i sentimenti nazionali e le esigenze economiche​.

LA STORIA DI GIORGIA MELONI

Ma la leadership di Meloni non si limita al pragmatismo. La sua ascesa è profondamente legata alla sua storia personale. Cresciuta in una famiglia separata, Meloni ha imparato presto a far fronte alle difficoltà. L’abbandono del padre l’ha resa indipendente e orgogliosa delle sue umili origini. Quando il matrimonio dei suoi genitori finì, la madre di Meloni la portò, insieme alla sorella maggiore Arianna, da un quartiere elegante di Roma a un piccolo appartamento nella zona operaia di Garbatella, dove la maggior parte delle persone parlava in dialetto romano. Suo padre Francesco si trasferì alle Isole Canarie. Giorgia e sua sorella trascorrevano l’estate con lui, ma non ebbe più contatti con lui dopo i 12 anni. “Sono orgogliosa di essere una donna del popolo,” ha ripetuto spesso, sottolineando il legame con gli elettori disillusi​.

L’IDENTITA’ POLITICA DI GIORGIA MELONI

La sua identità politica si è formata nel Movimento Sociale Italiano (MSI), un partito con radici nell’estrema destra. Entrata a far parte a soli 15 anni, Meloni si è trovata immersa in un mondo in cui l’attivismo politico spesso sfociava in violenza. Meloni si unì a una sezione del MSI chiamata Colle Oppio, che fungeva da luogo di dibattito, gruppo di lettura e partito politico. Colle Oppio occupa un posto particolare nella storia della destra italiana. Il suo quartier generale si trovava in una rovina antica sull’Oppio a Roma. Nel 1978, un membro della sezione fu ucciso da estremisti di sinistra, e da allora la sezione ha iniziato a commemorare annualmente il giovane e altri caduti. Questo senso di appartenenza a una minoranza assediata ha lasciato un’impronta su Meloni, che si univa a una sorta di consapevolezza di rappresentare una controcultura. I giovani del MSI indossavano giacche e cravatte e portavano i capelli corti, in contrasto con i giovani di sinistra, che vestivano in modo più informale. Si opponevano alla legalizzazione del divorzio e dell’aborto, e spingevano per la reintroduzione della pena di morte per i terroristi condannati. Come affermò Fini in un congresso del partito nel 1987, “Il MSI è antagonista, trasgressivo e anticonformista, in completo contrasto con i partiti che fanno affari con la politica.” A partire dalla fine degli anni ’80, Colle Oppio divenne un gruppo peculiare all’interno del MSI, scusandosi pubblicamente con il rabbino capo di Roma per le leggi antisemite fasciste del 1938 e affrontando questioni di razzismo. “C’era uno scontro tra una destra che voleva liberarsi della nostalgia fascista e una destra che voleva sfruttare i peggiori istinti della gente,” commentò Fabio Rampelli, ex leader di Colle Oppio e ora membro del parlamento. Questo maggio Meloni ha compiuto un passo importante, onorando Giacomo Matteotti, un leader socialista assassinato dai sicari di Mussolini, in occasione del centenario della morte di Matteotti, definendolo un “uomo libero e coraggioso ucciso da teppisti fascisti” – senza però menzionare Mussolini.

In mezzo a questi conflitti politici, Meloni ha trovato rifugio intellettuale nella letteratura fantasy di J.R.R. Tolkien. Per lei, Il Signore degli Anelli non è solo un romanzo, ma una metafora per l’Italia: un paese che combatte contro le forze della globalizzazione e della perdita d’identità culturale. “La Terra di Mezzo assomiglia a un’Europa medievale pre-capitalista, fatta di tribù che combattono coraggiosamente contro nemici potenti,” osserva Stille citando Meloni​.

Un parallelo con Margaret Thatcher

L’analisi di Stille mette in evidenza chiaramente anche le contraddizioni che caratterizzano la leadership di Meloni. Pur essendo una madre single, una posizione non tradizionale per chi difende i valori conservatori, Meloni ha mantenuto una narrazione che sottolinea il suo impegno per la difesa della famiglia tradizionale italiana. Di fronte a scandali personali, come quello che ha coinvolto il suo ex compagno Andrea Giambruno, Meloni ha reagito rapidamente e con decisione, interrompendo immediatamente la relazione. “Lo ha lasciato lo stesso giorno,” scrive Stille, mostrando il suo approccio diretto e senza fronzoli.

Stille non si spinge oltre. Ma un confronto interessante si può fare con Margaret Thatcher, la prima donna a ricoprire il ruolo di Primo Ministro nel Regno Unito. Come Meloni, Thatcher ha affrontato sfide enormi e ha dovuto farsi strada in un contesto politico dominato da uomini. Entrambe hanno utilizzato le loro storie personali per costruire un’immagine forte e resiliente. Thatcher, proveniente da umili origini, ha applicato politiche rigorose che hanno trasformato l’economia britannica, spesso adattando le sue posizioni per ottenere il supporto necessario; mentre Meloni ha dimostrato abilità nel navigare le complesse dinamiche europee. Entrambe le leader hanno saputo affrontare le critiche con determinazione. Meloni ha reagito prontamente a scandali e controversie, proprio come Thatcher ha fatto durante la sua carriera, trasformando il Partito Conservatore in una forza predominante in Gran Bretagna. Entrambe le leader hanno implementato politiche che hanno suscitato divisioni. Meloni con la sua gestione dell’immigrazione e il sostegno all’Ucraina, e Thatcher con le sue riforme economiche e il conflitto con i sindacati. Inoltre, entrambe rappresentano una forma di leadership che trascende le etichette politiche tradizionali, mostrando la loro capacità di attrarre consensi in contesti difficili.

L’articolo di Stille sorprende non solo per la sua profondità, ma anche per il tono ammirato che traspare, nonostante The Guardian sia noto per la sua posizione progressista. La stampa britannica, storicamente critica verso i leader italiani, ha spesso dipinto i politici italiani come simboli di disfunzione o corruzione. Tuttavia, nel caso di Meloni, persino un quotidiano progressista riconosce la sua abilità politica e la sua resilienza.

Giorgia Meloni, come Margaret Thatcher, rappresenta una figura complessa e stratificata nella politica contemporanea. Studiare la figura di Meloni in parallelo a quella di Thatcher offre una prospettiva interessante sulle dinamiche di leadership e sull’abilità di navigare in contesti politici sfumati e difficili. Come suggerisce l’articolo di Stille su The Guardian, la sua leadership sfida ogni semplice categorizzazione. Radicata nella tradizione dell’estrema destra italiana, Meloni ha saputo ampliare il suo appeal attraverso scelte strategiche e tattiche, sfruttando la sua storia personale e la sua abilità politica. Che sia ammirata o criticata, è indubbio che Giorgia Meloni abbia avuto un impatto profondo sul panorama politico italiano.

“Le persone hanno davvero paura che questo paese possa essere invaso da altre persone di una cultura differente. E noi non facciamo politica per ignorare le preoccupazioni delle persone: facciamo politica per occuparcene”

Margaret Thatcher.

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Pubblicato il 22 Settembre 2024
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