La prima autostrada del mondo? È nata a Lomnago

L'ingegner Piero Puricelli, ideatore dell'Autolaghi, ebbe l'idea dopo aver acquistato la villa Manzi-Fè in un piccolo paese sulle colline. Per raggiungerla costruì nel 1921 la prima strada asfaltata d'Italia. E poi mise mano all'idea della "autostrada"

villa Manzi-Fè

L’Autolaghi festeggia un secolo, si celebra “la prima autostrada del mondo” ideata dall’ingegner Piero Puricelli, nella data dell’inaugurazione del primo tronco (Lainate – Gazzada) avvenuta il 21 settembre 1924.
Nei resoconti ri-compare spesso  il “primo colpo di piccone” (mania delle Autorità d’ogni epoca) dato il 26 marzo 1923 dal presidente del consiglio, Benito Mussolini, enfatizzato dai giornali.

Scriveva nel numero di maggio 1923 del periodico “Le strade” del Touring Club Italiano l’ingegner Italo Vandone, direttore dell’Istituto Sperimentale Strade fondato dall’ingegner Puricelli: “Veramente per l’esattezza conviene dire i primi colpi di piccone, poiché Mussolini […] lavorò coscienziosamente di piccone per tre minuti almeno [sic!], smuovendo un buon quarto di metro cubo di terra”. Insomma, più o meno una secchiata.

In realtà, per dare a Cesare quello che è di Cesare, il vero primo colpo di piccone all’A8 fu dato il 21 ottobre 1921, con la conclusione dei lavori della strada Lomnago – Azzate.
Cosa c’entra questa strada secondaria con l’Autolaghi?

Quando nel 1911 Piero Puricelli comprò la settecentesca villa Manzi – Fè di Lomnago, provincia di Como (ma ora Comune di Bodio Lomnago e provincia di Varese), si rese contro che andava ad abitare in una cattedrale nel deserto. Infatti da lì poteva raggiungere Azzate e quindi Varese o Milano solo su carrarecce tortuose e malmesse, il che contrastava con la sua idea di velocità e di una viabilità adatta al nuovo mezzo di trasporto: l’automobile.

Ideò allora una strada larga e diritta, col fondo liscio adatto alle ruote gommate, che collegasse la sua villa di Lomnago con Azzate, evitando tutti i paesi: era un’idea rivoluzionaria, in quanto fino a quel momento, a costo di curve e controcurve, le strade dovevano obbligatoriamente toccare tutti i paesi, rendendo difficoltoso e allungando il percorso.

Realizzò così, interamente a sue spese e non senza traversie d’ogni tipo, questa strada, che è quella che ancora oggi percorriamo quando da Azzate si va a Lomnago: i lavori durarono circa un anno e si conclusero, come detto, nell’ottobre del 1921. L’idea funzionò, anche i paesi scavalcati furono soddisfatti in quanto, eliminato il traffico di transito, con semplici raccordi potevano anche loro raggiungere l’arteria principale.

Volendo poi esagerare, la massicciata fu realizzata con pietrisco compresso, sul quale vennero spalmati più mani di bitume. Era la prima strada nata asfaltata in Italia (la prima strada coperta sperimentalmente in asfalto era stata realizzata in Romagna).

Fu a questo punto, realizzato il “peduncolo” per raggiungere più velocemente Azzate, che Puricelli si pose però il problema di raggiungere Milano più celermente. E fu qui che spuntò l’idea di un percorso diretto – perfettamente rettilineo fino a Gallarate – che unisse Milano con i laghi, con terminale a Vergiate-Sesto Calende (per il Lago Maggiore) e a Como (per il Lario).

Il problema però erano i costi, che non potevano ovviamente essere sborsati di tasca propria dal Puricelli: l’ngegnere ebbe l’idea di non gravare sullo Stato anticipando sì i costi ma rientrando dell’investimento con un pedaggio, grazie ad una concessione cinquantennale. Era nata così l’idea di una strada diritta e veloce, riservata alle sole automobili e a pagamento.

In questo settembre 2024 si festeggia il centenario dell’inaugurazione, ma il primo “colpo di piccone” dell’Autolaghi non fu dato a Lainate il 26 marzo 1923, ma a Lomnago il 21 ottobre 1921.

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La storia di Piero Puricelli – con notizie e fotografie inedite – è raccontato nel libro
– edito da Macchione – “Inizia il futuro: dalla prima strada bitumata d’Italia alla prima autostrada del
mondo”.
Una mostra di fotografie inedite si tiene presso le ex scuderie del conte Puricelli (Appenzeller Museum) dal 21 al 27 settembre. 

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Pubblicato il 16 Settembre 2024
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