Così rapinarono la banca di Cocquio Trevisago, patteggiano tre dei quattro imputati
I fatti nel gennaio scorso con un bottino di decine di migliaia di euro. Il quarto imputato verso il processo con rito ordinario
Ci sono i primi effetti penali dopo la rapina a mano armata che si è consumata alla filiale di Cocquio Trevisago del Credit agricole il 19 gennaio scorso.
Il giudice per l’udienza preliminare di Varese ha accolto la richiesta di pena definita dalle parti, un patteggiamento, per tre dei quattro imputati implicati nel fatto. Difesi dall’avvocato Corrado Viazzo, due degli imputati hanno accettato una pena di tre anni e sei mesi, il terzo di quattro anni e due mesi.
Il quarto soggetto, arrestato praticamente flagranza di reato dalla polizia locale di Cocquio-Trevisago e dai carabinieri della stazione di Besozzo, invece, andrà a processo con rito ordinario.
La rapina aveva destato parecchio allarme sociale per via della classica “batteria” di esperti in colpi a mano armata in arrivo da fuori regione, una sortita mirata per eseguire l’assalto. Infatti quella mattina le quattro persone misero in atto una serie di misure per controllare la banca (il classico “palo”), entrare in azione, farsi consegnare il bottino di diverse migliaia di euro dai dipendenti sotto minacce di un taglierino, per poi scappare.
Solo che uno dei quattro componenti della banda venne arrestato quasi subito. Altri tre invece vennero fermati dal nucleo operativo radiomobile di Varese alcuni mesi dopo, e arrestati mentre si trovavano in Campania. Nel corso dell’udienza il giudice ha considerato le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti. Il colpo fruttò quasi 100 mila euro e all’atto dell’arresto cui seguì perquisizione vennero trovati dai militari contanti per 14 mila euro, probabile provento del colpo.
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