Il futuro del Pronto Soccorso di Angera fa discutere ma “non ci sono chiusure in vista”
Il presidio è tra quelli con meno di 20mila accessi all'anno citati recentemente dall'assessore Bertolaso. Le associazioni che si battono per la difesa dell'Ondoli sono preoccupate per un eventuale ridimensionamento ma non ci sono comunicazioni ufficiali in merito
Si torna a discutere – a colpi di post pubblicati sui social – del futuro del pronto soccorso di Angera. Nella giornata di ieri, una presa di posizione dell’associazione Amor (Associazione Mamme per l’Ondoli in Rinascita) ha scatenato un ampio dibattito, riprendendo una dichiarazione dell’assessore al welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso relativa ai presidi lombardi che lo scorso anno non hanno raggiunto la soglia dei 20mila accessi d’urgenza, tra questi appunto Angera che ne supera di poco la metà. Amor cita in particolare l’eventualità di una chiusura notturna del presidio ma evidenzia anche che «da poco sono stati assunti due medici per lavorare in Pronto Soccorso proprio ad Angera» e rivolgendosi alla politica ricorda «La carenza di personale è la croce mai risolta della nostra Sanità, l’alibi per tutti i tagli sul territorio, che è sempre più costretto a rivolgersi ai grandi ospedali affollati ed esasperati, o a strutture private (Qui la nota completa)».
Le parole di Bertolaso sui piccoli presidi hanno avuto molta eco nei territori coinvolti (nel Varesotto, anche Luino rientra nei pronto soccorso sotto la soglia) e ai microfoni del Tg regionale, l’assessore ha successivamente precisato che non ci sono chiusure in vista ma solo una ridistribuzione dei carichi di lavoro.
Il pronto soccorso di Angera funziona regolarmente
Ufficialmente non ci sono ridimensionamenti in vista. Nemmeno la chiusura notturna che non è attualmente nei piani dell’azienda sociosanitaria territoriale, l’Asst Sette Laghi, che ribadisce di non avere in programma questo tipo di intervento e di aver da poco investito sul potenziamento del personale. Sulla questione è intervenuta in giornata anche l’amminsitrazione angerese, guidata da Marcella Androni, sindaca ed ex medico di base, ribadendo che non ci sono comunicazioni ufficiali in merito a un ridimensionamento del servizio negli orari notturni.
La sindaca Androni: “Piccoli ospedali hanno un ruolo importantissimo”
«Vista la criticità della medicina territoriale invece di rispettare gli standard legali non sarebbe preferibile, in alcuni casi abbassare, questi standard? I 12.258 cittadini che hanno usufruito del pronto soccorso di Angera andranno a sovraccaricare i centri più grandi che sono già in una situazione molto critica. La sanità è efficiente solo se non viene impoverita la base della piramide che è rappresentata dalla medicina di base e dai piccoli ospedali come il nostro che hanno un ruolo importantissimo anche nell’alleggerire le liste di attesa dei grandi centri (Qui la nota completa)».
Brovelli (A Come Angera): “Serve una voce comune e istituzionale”
Sulla questione è intervenuta anche la minoranza che chiede alla giunta un maggiore impegno sulle questioni legate alla sanità territoriale: «Riteniamo opportuno e urgente – dice Marco Brovelli, capogruppo di A Come Angera – che il Sindaco e il Consigliere Delegato dell’Amministrazione Comunale interagiscono con le forze consiliari al fine di trovare una voce comune e una posizione unitaria di dialogo, con la quale rilanciare l’importanza strategica del nostro Ospedale cittadino. E’ quindi opportuno e urgente che le notizie apparse sulla stampa locale vengano indirizzate dal Sindaco all’interno dei percorsi e delle sedi istituzionali locali e regionali competenti, facendo dell’essenzialità e del dialogo elementi imprescindibili, pur in una situazione alquanto difficile e irta di ostacoli».
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