Niente più sottopasso a Crenna? “Fondi spostati sulla Mornera, ma nessuno lo ha detto”
I costi sono aumentati da 3,4 milioni a 9,8. Così il Comune ha deciso di cambiare strada. Ma l’ha scoperto l’opposizione: “Scelta tenuta nascosta da due mesi”

Il sottopasso al posto del passaggio a livello a Crenna non si farà: lo dicono un documento del Comune e uno della Regione dicono che l’opera è messa da parte. E i fondi verranno “girati” per la manutenzione straordinaria della Mornera.
Lo ha scoperto l’opposizione, che stava facendo il punto sulle opere in corso o previste, in vista del suo tour dedicato al verde. Dalle carte è uscita la novità.
“Ho incontrato l’assessore Rech per capire le ragioni dell’opera, aveva espresso forti preoccupazioni ma lasciando intendere che si voleva procedere” premette Cesare Coppe (Città è vita).
Poi però è venuta la delibera del 5 agosto della Regione “che informa che il Comune con lettera del 30 luglio proponeva di sostituire l’opera con ‘lavori di messa in sicurezza delle barriere stradali e del piano viabile’ della Mornera”.
Vera sorpresa, dicono dal Pd, tenuta segreta per due mesi e più. “Ci sentiamo presi per i fondelli di fronte alle risposte di fantasia che ci vengono date, quando poi scopriamo che nessuno ha spiegato a noi, ma soprattutto alla città, come si interverrà” dice Giovanni Pignataro.
“Saremmo tanto lieti di sapere come intendono fare sulla Mornera, ci sono anche motivi di sicurezza per cui potrebbe essere anche un intervento positivo” chiarisce.
Il punto è la scelta lasciata segreta e il dietrofront su un’opera “che era stata definita strategica” dice Cesare Coppe. “Ora vedremo come giustificheranno questo passo indietro. È un caso emblematico di come ci si muova senza un piano strategico”.
L’esperienza dice – sostiene Margherita Silvestrini – che “si propongono progetti all’occasione, sulla base dei bandi, ma poi loro stesso finiscono a smentirsi. Non si devono rincorrere i finanziamenti ma ragionare sulle priorità”.
“Questo dietrofront segnala la mancanza di piani generali e di pianificazione. Si naviga a vista e le conseguenze sono queste” aggiunge Pignataro, che aveva sollevato il tema durante la discussione sul Pums (accantonato definitivamente).
“Lo abbiamo visto con il totale cambiamento dj linea sul Pums, con una sfacciata ammissione di non interesse arrivata dopo anni in cui ci hanno detto che era in corso di elaborazione” aggiunge Michele Bisaccia (Lista Silvestrini).
Alla base c’è – va ricordato – che c’è l’aumento dei costi per l’opera, che dai 3,4 milioni previsti nel 2021 è cresciuta fino a 9,8 milioni di oggi, con un aumento che in parte ricade sui conti comunali.
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