Glocal e la rete che dimentica: la deindicizzazione automatica degli articoli in un incontro a Varese
Il processo di deindicizzazione automatica è uno strumento che facilita l'applicazione di questo diritto, eliminando la visibilità online di articoli su richiesta degli interessati. Questo, però, comporta una serie di sfide e rischi per il giornalismo e per il diritto alla conoscenza dei cittadini. Gli esperti risponderanno ai quesiti del pubblico

«Pronto? Voglio cancellare un articolo dove sono citato per una vecchia vicenda giudiziaria». Quante volte, magari non con queste parole e con toni decisamente meno amichevoli, un quotidiano on line o l’interfaccia di un giornale cartaceo deve cercare di evadere una simile richiesta. Argomento spinoso, metà fra il tecnico e il giuridico.
L’8 novembre 2024, dalle 9.00 alle 11.00, al Salone Estense di Varese, si terrà un evento dal titolo “La rete che dimentica: la deindicizzazione automatica degli articoli”. Inserito nel programma del festival del giornalismo Glocal, l’incontro rappresenta un’occasione unica per riflettere su un tema complesso e attuale: la deindicizzazione dei contenuti online. All’incontro, moderato dal giornalista di Varesenews Andrea Camurani, prenderanno parte in qualità di relatori Raffaele Angius, cyber journalist; Lorenzo Bagnoli, condirettore IrpiMedia; Mario Tedeschini Lalli, giornalista e storico.
Ma cosa si intende per “rete che dimentica”? Nell’era del digitale, la memoria collettiva sembra infinita: ogni azione, ogni parola può essere registrata, archiviata, ritrovata con un semplice clic. Tuttavia, da qualche anno a questa parte, in Europa è nato il diritto all’oblio, un principio giuridico che consente a un individuo di chiedere la rimozione dai motori di ricerca di informazioni non più rilevanti o dannose per la sua reputazione. Si tratta di un diritto equilibrato, che cerca di conciliare la privacy con la libertà di informazione, ma che sta sollevando numerosi interrogativi etici e pratici.
Il processo di deindicizzazione automatica è uno strumento che facilita l’applicazione di questo diritto, eliminando la visibilità online di articoli su richiesta degli interessati. Questo, però, comporta una serie di sfide e rischi per il giornalismo e per il diritto alla conoscenza dei cittadini. Se da un lato la deindicizzazione permette alle persone di recuperare un controllo parziale sulla propria immagine digitale, dall’altro rischia di compromettere la trasparenza e la storicità delle informazioni. Ci si domanda: fino a che punto è giusto cancellare il passato?
Durante l’incontro del festival Glocal, i relatori discuteranno anche delle implicazioni tecniche e giuridiche della deindicizzazione automatica. Come si può assicurare che questa procedura non venga usata per oscurare verità scomode? Qual è il confine tra tutela della privacy e censura? E come può il giornalismo difendere la propria funzione di archivio storico della società senza compromettere i diritti individuali?
L’evento promette di offrire spunti di riflessione importanti per giornalisti, tecnici, giuristi e tutti coloro che si interrogano sulle conseguenze della “rete che dimentica”.
PANEL
La rete che dimentica: la deindicizzazione automatica degli articoli
8 novembre 2024 09:00 – 11:00 Salone Estense, via Luigi Sacco 5
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