Progetto capannoni a Tornavento: “Quanti camion passeranno ogni giorno?”
Oltre tremila le firme contro l'ipotesi. Nel Comune di Lonate Pozzolo, competente per territorio, l'opposizione ha presentato un'interrogazione per chiarire diversi aspetti. Politici e anche sull'impatto dell'insediamento proposto da un privato
Nell’arco di un mese la petizione contro i capannoni logistici a Tornavento ha superato le tremila firme, segno di un certo interesse sul territorio, verso un progetto che insisterebbe su un’area molto amata, quella tra Tornavento e via Gaggio.
Ma intanto a Lonate Pozzolo – il Comune cui appartiene l’area – l’opposizione locale si muove con nuovi atti formali, per arrivare a chiarire a che punto siamo e dare la misura esatta di cosa significherà il nuovo insediamento.
La lista civica di minoranza, Uniti e Liberi, ha presentato una interrogazione che si muove su due piani differenti: da un lato la responsabilità politica (anche alla luce del fatto che il primo pronunciamento da parte della giunta è stato fatto senza Elena Carraro, la sindaca), dall’altro invece il piano tecnico, delle informazioni sul progetto e sull’impatto previsto.
La richiesta è stata presenta in forma “a risposta scritta”, ma Uniti e Liberi adesso (in assenza di risposta formale, dice) «chiede che la presente interrogazione sia inserita all’ordine del giorno della prossima seduta di Consiglio Comunale».
Di seguito i quesiti presentati:
• se la sindaca Elena Carraro era a conoscenza della delibera prima che fosse approvata nel mese di settembre e se condivide la proposta di Piano Integrato di Intervento presentata;
• se la Giunta e la maggioranza non ritengono fondamentale preservare la frazione di Tornavento, senza snaturarla con un intervento di tale portata al suo ingresso e a ridosso delle abitazioni;
• se c’è la volontà dell’amministrazione di preservare le tradizioni storiche, culturali e di folklore lonatese e in particolare se sono state valutate le conseguenze di un intervento di questo tipo sulla rievocazione storica della Battaglia di Tornavento che ogni anno si svolge nel “campagnone”;
• se l’attività che sarà esercitata nel parco logistico sarà a ciclo continuo;
• quale sarà l’impatto, per esempio a livello di inquinamento luminoso e acustico, e quali sono le contromisure decise per garantire la tranquillità dei residenti di Tornavento, di giorno e di notte;
• qual è la previsione di movimenti dei mezzi in entrata e in uscita dal parco logistico;
• se è stato elaborato o analizzato uno studio del traffico per valutare la sostenibilità dei nuovi movimenti sulla viabilità afferente a Tornavento;
• se ci sono già stati incontri del Comune con altri Enti (Regione, Provincia, Parco del Ticino, …) per analizzare la proposta presentata e, in caso contrario, se e quando verranno organizzati;
• se sono previste assemblee pubbliche di presentazione della proposta alla cittadinanza;
• se l’Ufficio Tecnico ha preso in carico la proposta di PII, se ha già svolto attività istruttorie e se ha già adottato provvedimenti o determine e quali;
• qual è la tempistica prevista dal Comune per l’iter di approvazione del Piano Integrato di Intervento, quali passi sono già stati compiuti e quali sono in programma;
• in merito a quanto viene dato atto nella Delibera di Giunta: quante sono le istanze ricevute dall’amministrazione comunale e da quali operatori del settore logistica
Il progetto di insediamento logistico è commercialmente denominato Palma (acronimo di Parco Logistico Malpensa) ma ci si riferisce anche come Piano Integrato d’Intervento Campagnone.
Fin qui sono emerse localmente due posizioni piuttosto diverse, tra la minoranza apertamente critica e una maggioranza che è invece più possibilista, sottolinea i vantaggi economici e la possibilità di inserire il pur enorme complesso (200mila metri quadri, tra capannoni, parcheggi e viabilità) in modo che sia «assorbita all’interno del territorio naturalistico».
Il progetto del grande polo logistico tra Tornavento e la via Gaggio
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