All’Ospedale di Circolo la mostra “Veglieremo con te” dedicata a Cicely Saunders

Racconta la straordinaria figura di questa infermiera e medico che ha promosso un nuovo modello di hospice in grado di farsi carico anche la tutela psicologica e personale dei malati terminali

Generico 03 Feb 2025

È stata inaugurata ieri, all’Ospedale di Circolo di Varese, la mostra “Veglieremo con te” che racconta la vita e l’opera instancabile di Cicely Saunders, infermiera, assistente sociale e medico che ha avuto il merito di iniziare l’esperienza e la cura della medicina palliativa basata su criteri scientifici. L’esposizione è visitabile fino a sabato 14 febbraio nella hall principale dell’Ospedale.

Nata nel 1918 in una famiglia inglese benestante, Cicely Saunders, si distinse come infermiera durante la seconda guerra mondiale. Una scoliosi alla colonna vertebrale non era però compatibile con lo sforzo fisico in corsia e fu costretta ad lasciare la professione di infermiera  Non volendo però abbandonare la cura dei malati, si diploma come assistente socio-sanitario e si trasferì in un ospedale per assistere i malati oncologici per i quali le cure allora erano basate essenzialmente su antidolorifici. Condividendo le sofferenze dei malati terminali la Saunders comprese che non ere sufficiente alleviare il dolore fisico ma che occorreva affrontare anche le esigenze emotive e spirituali delle persone ricoverate. Da questa osservazione concreta “sul campo”, dagli incontri con giovani ammalati di tumore e spinta dalla sua fede religiosa, crebbe in lei  l’idea di dare vita al progetto di un hospice in cui medici e infermieri si facessero carico anche della tutela psicologica e personale dei  pazienti. Per dar vita a questa sua iniziativa, in età matura, decise di iscriversi alla facoltà di medicina riuscendo a laurearsi a 39 anni. 

Il suo progetto venne alla luce dieci anni dopo. Nel 1967 apre infatti il St. Christopher un istituto che ospita persone malate terminali di  cancro e  di altre malattie, ma anche anziani e malati cronici costretti a letto. Viene definito «un ospedale e una casa». L’opera di medici, infermieri e volontari si fonda sui concetti promossi dalla Saunders, assunti come modelli. Grande attenzione viene prestata alla persona malata, che necessita di cure personalizzate e fornite da un adeguato numero di infermieri qualificati. L’obiettivo è liberare la persona ammalata dalla sofferenza e dal dolore con la consapevolezza che il dolore non ha solo una dimensione fisica, ma anche emotiva, sociale e spirituale. È necessario – secondo la Saunders –  creare un ambiente ricco di calore umano; è inoltre fornire assistenza alle famiglie delle persone ricoverate ed aiutare chi resta ad elaborare il lutto. La Saunders morì in questo stesso ospedale nel 2005 a 87 anni. 


La mostra varesina è stata promossa dal Banco Farmaceutico e dalla Fondazione Cilla con l’intento di offrire a tutti la possibilità di incontrare questa figura carismatica che contribuì ad alleviare la sofferenza di tante persone e sperimentando nuove forme di assistenza e di cura che hanno messo  al centro dell’attenzione il malato come persona. Le procedure avviate dalla Saunders sono tutt’oggi considerate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il punto di riferimento per migliorare la qualità della vita dei malati terminali.

Ne hanno ampiamente discusso ieri medici, infermieri ed operatori sanitari in un incontro che ha richiamato ieri un folto pubblico intento a scoprire come questa esperienza possa influire positivamente anche sulla sanità di oggi.  

La mostra sarà fruibile da oggi  al 14/02 presso la hall principale dell’Ospedale di Circolo. Saranno presenti le guide dalle 9 alle 18.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Febbraio 2025
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