Da ragazzina prodigio a cantautrice sofisticata: il successo di Janis Ian
Between the lines fu il suo disco di maggior successo
Janis Ian era una ragazzina prodigio: a soli 14 anni, nel 1965, aveva composto e inciso “Society’s Child” che parlava del rapporto sentimentale interrazziale di una ragazza, e che un paio di anni dopo era diventato un discreto hit anche perché presentato in tv da Leonard Bernstein.
Aveva poi inciso qualche LP, ma veniva vista un po’ come una one-hit-wonder: fino al 1975. Come abbiamo sentito con Joni Mitchell e Leonard Cohen, era il periodo in cui i cantautori americani avevano adottato arrangiamenti più sofisticati spesso vicini anche al jazz. La nostra Janis però aveva avuto un percorso diverso, forse simile a Laura Nyro, e non aveva mai inciso dischi da folksinger: paradossalmente in molti pezzi di questo Between The Lines toglie arrangiamenti anziché aggiungerne.
È il caso di At Seventeen, il singolo che trascinerà l’album al primo posto della classifica americana, dove l’accompagnamento è una samba soffusa di chitarra acustica, con una tromba che si fa sentire appena. Diventò un brano simbolo sul sentirsi inadeguate – l’ambientazione è il ballo delle diciottenni: il Seventeen è usato per ragioni metriche – visto che l’amore è roba per Beauty Queen. Vinse il Grammy per la migliore interpretazione femminile.
Curiosità: agli inizi la minorenne Janis era obbligata a farsi accompagnare negli spettacoli da un maggiorenne, che nel suo caso era un’amica di famiglia. Un giorno, in una pausa televisiva, si era addormentata con la testa in grembo alla sua amica: il famoso Bill Cosby, vedendola, aveva diffuso la notizia della sua presunta omosessualità invitando a non invitarla troppo in tv. Non le rovinò la carriera ma ci andò vicino.
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