Gallarate pensa a un nuovo segno per ricordare il sacrificio di Vincenzo Di Puppo
La commemorazione dell'agente ucciso durante una rapina in via Manzoni nel 1980. Questore e sindaco hanno parlato anche di nuove iniziative in ricordo

Gallarate ricorda il sacrificio del poliziotto Vincenzo Di Puppo, ucciso il 7 marzo 1980, quarantacinque anni fa, mentre contrastava una rapina in via Manzoni, nel centro storico cittadino. Cerimonia sempre sentita, che si è svolta alla presenza dei famigliari, del collega che era con lui quella notte (giovanissimo, ne uscì ferito gravamente), il questore di Varese Carlo Ambrogio Enrico Mazza, i rappresentanti delle altre Forze dell’Ordine e le personalità istituzionali locali.
«Vincenzo Di Puppo è un eroe della Polizia di Stato» ha detto il questore Mazza. «Il ricordo è nei nostri cuori: oggi è ricordato nella toponomastica cittadina, ho parlato con il sindaco, abbiamo delle idee e ci piacerebbe portarle avanti e al centro c’è sempre la figura di Di Puppo».
Il sindaco Andrea Cassani ha aggiunto: «È importante ricordare le figure che hanno dato la vita per i cittadini, troppo spesso è ignorato dalle nuove generazioni, chi ha dato la vita per difendere la nostra società» Per l’amministrazione erano presenti anche il presidente del Consiglio comunale Marco Colombo, l’assessore alla Sicurezza Germano dall’Igna e il comandante della Polizia Locale Giannini.
«Partecipare a questa commemorazione significa rendere omaggio a un uomo che ha dato la vita per la sicurezza di tutti noi, mantenendo vivo il valore del suo gesto» ha aggiunto a margine della cerimonia Dall’Igna, che oggi è l’uomo da cui dipende la sicurezza, all’interno dell’amministrazione.
Il 7 marzo 1980, la sala radio del Commissariato di Gallarate riceve la segnalazione di una rapina in atto presso la gioielleria “Manzoni”, nella via omonima.
Quattro malviventi, dopo aver fatto irruzione nel negozio, immobilizzano nel retrobottega il titolare, i dipendenti e due clienti e coprono con un telo la vetrina. È questo particolare che desta l’attenzione della Guardia Scelta Vincenzo Di Puppo e del collega, Guardia Fausto Rizzetti, intervenuti sul posto a bordo di una Volante. I due, con una rapida intesa, decidono di entrare dirigendosi il primo all’ingresso principale e l’altro all’ingresso del retrobottega.
Poco lontano, una macchina parcheggiata esegue una brusca manovra affiancando gli operatori: dal veicolo parte una raffica di colpi che raggiungono i due colleghi, ferendoli gravemente. Di Puppo viene inoltre colpito anche da uno dei malviventi che, trovandosi all’interno della gioielleria, si è affacciato all’ingresso e ha notato i poliziotti: morirà prima di giungere in ospedale.
Vincenzo di Puppo è stato decorato con la medaglia d’argento al valor civile per la preparazione professionale, l’alto senso del dovere, l’eccezionale coraggio dimostrato che restano e resteranno nel tempo esempio importante dell’attività svolta dalle donne e dagli uomini appartenenti alla Polizia di Stato.
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