In pellegrinaggio tra Cassano e Gallarate, “un momento ignorato”

Osvaldo Coghi racconta un segno di devozione particolare, nell'anno giubilare, non risparmiando qualche critica al sistema dell'informazione

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Osvaldo Coghi, cassanese, racconta un segno di devozione particolare, nell’anno giubilare, non risparmiando una critica al sistema dell’informazione (le foto sono dalla pagina facebook della Comunità Pastorale San Maurizio)

Egregio Direttore,
Nel pomeriggio di domenica 6 aprile ho partecipato ad un evento promosso dalla Comunità pastorale San Maurizio di Cassano Magnago, città dove abito : il Pellegrinaggio a piedi verso la Basilica di Santa Maria Assunta in Gallarate in occasione del Giubileo.
Serbo ancora nel cuore e negli occhi la commozione e lo stupore generato in me da questo semplice gesto condiviso con migliaia di persone.

Non è un fatto di poco conto che tanta gente impegni un soleggiato pomeriggio festivo per raggiungere a piedi la Chiesa della città limitrofa e riaffermare da dove nasce la Speranza , tema proprio dell’anno giubilare, che il Papa di continuo annuncia.
Il serpentone umano si è dispiegato dalla Chiesa di San Martino a Cassano e attraversando il rione di Cedrate e il sottopasso della Stazione Ferroviaria ha raggiunto il centro di Gallarate e riempito la Basilica.

Non so dire quanti fossimo ma il Prevosto di Gallarate raccontando la storia della Basilica ricordava come, quando venne costruita, fu dimensionata per accogliere l’intera popolazione della Città che ai tempi contava novemila abitanti.
L’imponenza del dato numerico non mi ha colpito quanto ciò che ho potuto leggere negli occhi della gente che dai balconi delle case lungo il percorso e dai marciapiedi assisteva all’incedere del corteo chiedendosi stupita di cosa si trattasse.

Qualcuno ha ricordato il cap.XXI dei Promessi Sposi con l’accorrere della folla all’incontro col Cardinale Federigo Borromeo e di come le parole dell’Innominato sembrino descrivere quanto similmente accaduto domenica scorsa
““Che diavolo hanno costoro? che c’è d’allegro in questo maledetto paese? dove va tutta quella canaglia?” ……Erano uomini, donne, fanciulli, a brigate, a coppie, soli; uno, raggiungendo chi gli era avanti, s’accompagnava con lui; un altro, uscendo di casa, s’univa col primo che rintoppasse ; e andavano insieme, come amici a un viaggio convenuto…. Guardava, guardava; e gli cresceva in cuore una più che curiosità di saper cosa mai potesse comunicare un trasporto uguale a tanta gente diversa.”

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Evidentemente tutto questo non fa notizia e poco interessa, non ne ho trovato traccia nella stampa locale, per altro, non era lo scopo dell’iniziativa, ma talvolta ci si imbatte in notizie cui viene dato un risalto inspiegabile in rapporto alla pochezza che rappresentano.
Un popolo guidato in cammino verso una comune meta, non farà notizia, ma c’è ed è motivo di Speranza.

In un anno dedicatole, fra mille problemi e dolori e situazioni che preoccupano si può dire ancora una volta che “ Cammina l’uomo quando sa bene dove andare”

Osvaldo Coghi, Cassano Magnago

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Gradito il contributo sul fatto in sé, di cui neppure noi avevamo scritto. E accogliamo anche la garbata, costruttiva polemica.
È vero, ci sono notizie che sfuggono alla stampa nonostante la loro rilevanza, anche in termini di partecipazione. È vero probabilmente che la visibilità “non era lo scopo dell’iniziativa”, come giustamente sottolinea, e questo forse spiega anche perché spesso il mondo cattolico non cerchi direttamente di “finire sui giornali”. Resta il fatto che un evento pubblico con centinaia di persone era insolito e meritevole di cronaca
(R.m.)

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Aprile 2025
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