Nasce il podcast sul Grand Hotel Campo dei Fiori e spopola su Spotify

Nel variegato e interessante mondo dei podcast, da qualche giorno ce n'è uno che riguarda Varese molto da vicino ed è stato realizzato da Matteo Ramelli, autore radiofonico e project manager per il Sole 24 Ore originario di Gavirate, e Giacomo Mastrorosa, avvocato varesino

Grand Hotel Campo dei Fiori - foto di Emanuela Lastella

Nel variegato e interessante mondo dei podcast, da qualche giorno ce n’è uno che riguarda Varese molto da vicino: si intitola “Il grand hotel Campo dei Fiori. Storia del simbolo di una città” ed è stato realizzato da Matteo Ramelli, autore radiofonico e project manager per il Sole 24 Ore originario di Gavirate, e Giacomo Mastrorosa, avvocato varesino nello studio Campiotti-Mastrorosa.

Un lavoro imponente, che ha visto nascere una serie in 11 puntate su questo particolare argomento, amatissimo e molto discusso tra i varesini.
Ma come è nato? «Ci siamo incontrati nel 2023 durante un corso di alpinismo del CAI Malnate – spiegano – È lì che è nata un’amicizia autentica, cementata da una comune passione per la montagna, l’amore per il territorio e il desiderio di raccontarlo».

Fin dall’inizio, entrambi hanno condiviso l’idea che un podcast potesse essere molto più di un prodotto culturale: poteva diventare uno strumento per creare una maggiore consapevolezza sulo stato del prestigioso edificio, disabitato da diversi decenni. «Dopo aver esplorato diverse idee, è stato durante un allenamento sulle vecchie scale della funicolare che portano al Campo dei Fiori che abbiamo pensato di raccontare la storia del Grand Hotel».

Quella che doveva essere una singola puntata si è presto trasformata in un intero podcast: «L’abbiamo articolato su più episodi, via via che la ricerca storica si approfondiva: studiando documenti, fonti d’archivio, testimonianze dirette e il libro “Il Gigante e la Montagna” di Paolo Moneta edito da Pietro Macchione, abbiamo raccolto un patrimonio di storie e memorie che meritavano spazio e cura».

Uno degli elementi distintivi del podcast è stata la scelta narrativa: «Abbiamo voluto dare voce al Grand Hotel stesso – spiegano – Non una narrazione esterna, ma il punto di vista di una struttura viva, che ha visto passare epoche, persone, sogni e abbandono». Una soluzione stilistica che ha evidentemente colpito gli ascoltatori, visto che il podcast è entrato rapidamente nella top 100 di Spotify Italia.

Ma che ha influenzato anche gli stessi autori, che si sono “connessi” con i personaggi con i quali venivano in contatto nelle loro ricerche: «Io mi sono riconosciuto nel “Matto delle Montagne” – ha spiegato Matteo Ramelli – Un giovane che, come me, era partito per l’estero e poi è tornato a casa, spinto dall’amore per Varese. Abbiamo pensato che la storia del Grand Hotel meritava di essere raccontata con un mezzo moderno come il podcast per rendere onore al lavoro e alla dedizione di tutte le donne e gli uomini che hanno reso possibile quell’impresa».

«Io ho invece trovato ispirazione nella figura di Carletto Soldati, storico custode del Grand Hotel – spiega Giacomo Mastrorosa – Per lui, l’albergo non era solo un luogo di lavoro, ma un bene culturale da proteggere. Un rispetto per il bello che oggi appare spesso smarrito. E’ nel rispetto di queste donne e uomini che abbiamo trovato la passione per questo podcast».

Generico 28 Apr 2025

LA SCOPERTA: “LE ANTENNE SI POSSONO SPOSTARE”

Tra le scoperte emerse durante la ricerca, C’è anche quella di un importante studio tecnico promosso da Regione Lombardia, Provincia di Varese, Comune di Varese ed Ente Parco Campo dei Fiori che chiarisce la possibilità concreta di spostare le antenne oggi installate sul tetto dell’hotel. «Abbiamo scoperto, leggendolo, che una soluzione tecnica esiste per eliminare le antenne: ciò che manca, oggi, è una effettiva volontà di portare avanti la questione».

Il progetto, autofinanziato e senza scopo di lucro, non si esaurisce con la pubblicazione delle puntate: «Ci piacerebbe ampliare l’iniziativa in chiave crossmediale, con eventi, spettacoli, mostre e soprattutto una “call for ideas” – spiegano – Per ripensare Varese come destinazione turistica sostenibile, valorizzando il collegamento green tra lago, stazioni ferroviarie, Sacro Monte, Campo dei Fiori e, naturalmente, il Grand Hotel».

Secondo Matteo e Giacomo: «Oggi esistono le condizioni culturali e turistiche per riaprire un tavolo operativo: Varese ha una nuova occasione di riscatto, e questa volta non deve lasciarsela sfuggire. Da qui l’idea di rinnovare un vecchio slogan “Varese Stazione Climatica” con l’obiettivo di raccontare la provincia di Varese nella sua essenza green, naturalistica e di turismo sostenibile».

Nell’ultima puntata del podcast, gli autori hanno voluto raccontare lo stato attuale del Grand Hotel, intervistando enti e istituzioni, analizzando con realismo difficoltà e opportunità. «A questo proposito, abbiamo anche contattato la proprietà del Grand Hotel per realizzare una puntata finale che racconti il loro punto di vista e i loro progetti futuri. Al momento non abbiamo ancora ricevuto risposta, ma rimaniamo fiduciosi: crediamo che una collaborazione, anche solo narrativa, sia un segnale importante per la città e per il futuro del Grand Hotel».

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Pubblicato il 28 Aprile 2025
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