Antenne a Busto Arsizio, Pd e Progetto in Comune: “Il nuovo regolamento non tutela davvero il territorio”
I capigruppo Maggioni e Cascio criticano il testo approvato in Consiglio comunale: “Dichiarazioni di principio, ma nessuno strumento concreto”
Il nuovo regolamento comunale sull’installazione degli impianti di telefonia mobile, approvato ieri sera (20 maggio) dal Consiglio comunale di Busto Arsizio, è al centro di una ferma critica da parte del Partito Democratico e della lista civica Progetto in Comune.
I capigruppo Maurizio Maggioni e Santo Cascio contestano quello che definiscono un regolamento privo di efficacia reale, incapace di cogliere l’opportunità di orientare in modo incisivo le scelte localizzative degli operatori delle telecomunicazioni.
Secondo le opposizioni, il testo approvato si limita a recepire quanto già previsto dalla normativa nazionale, senza introdurre strumenti utili a garantire un corretto insediamento urbanistico degli impianti né a ridurre l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Obiettivi che, pur dichiarati nel regolamento, restano disattesi nei contenuti e nelle procedure.
Una delle principali critiche riguarda l’estrema genericità con cui vengono individuati i cosiddetti “siti sensibili”. L’elenco, riferito a scuole e servizi sociali, risulta troppo vago e non consente di includere aree strategiche, come quelle interessate da processi di rigenerazione urbana o da futuri progetti di trasformazione. Manca, denunciano Maggioni e Cascio, una mappatura preventiva e dettagliata del territorio, indispensabile per una pianificazione efficace e condivisa.
Altro nodo critico è l’assenza di procedure specifiche per informare i cittadini sulle proposte di installazione delle antenne. Il regolamento approvato non prevede strumenti di pubblicazione o consultazione pubblica adeguati, né modalità per raccogliere osservazioni e promuovere un confronto reale con la cittadinanza. Il solo ricorso all’Albo pretorio, osservano i due consiglieri, è insufficiente per garantire trasparenza e partecipazione.
Per Pd e Progetto in Comune, il regolamento rappresenta un’occasione mancata per dotare la città di strumenti urbanistici realmente utili alla tutela del territorio e della salute pubblica. Il contributo offerto in questa fase da comitati civici e cittadini dimostra, concludono Maggioni e Cascio, la necessità di aprire un dialogo costante tra amministrazione, operatori e popolazione, che l’attuale regolamento non è in grado di garantire.
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