La nuova vita della macchina sequestrata ad un trafficante inizia alla Cooperativa Sociale Pappaluga
Il progetto Pappaluga coinvolge giovani affetti da disabilità cognitiva e collabora già da tempo con la Questura per iniziative contro la violenza di genere e il disagio giovanile

La Questura di Varese ha ospitato nella mattinata di oggi venerdì 23 maggio, la cerimonia di consegna alla Cooperativa Sociale Pappaluga, di un’autovettura confiscata durante un’operazione contro il traffico di sostanze stupefacenti. L’operazione si inserisce in un ampio intervento che ha coinvolto la Divisione Anticrimine in collaborazione con la Procura della Repubblica e il Tribunale di Varese. Per mezzo di un’accurata analisi delle movimentazioni finanziarie e dei beni intestati al trafficante, è emerso un sistema di riciclaggio dei guadagni illeciti attraverso investimenti e acquisizioni. Il Tribunale di Milano – Sezione Autonoma Misure di Prevenzione, ha quindi emesso il provvedimento di sequestro dei beni, che è stato seguito dalla confisca definitiva.
“Si tratta di un mezzo sequestrato a seguito di una misura di prevenzione patrimoniale che ha permesso di requisire il patrimonio riconducibile ad un trafficante di stupefacenti del territorio – ha spiegato il Questore di Varese Carlo Mazza – Il veicolo non era idoneo per il lavoro della polizia e, così, grazie soprattutto all’intervento della Dottoressa De Santis, siamo riusciti ad assegnarlo all’Impresa Agricola Sociale Pappaluga che è già nostro partner per tante iniziative”.

Il progetto Pappaluga coinvolge giovani affetti da disabilità cognitiva e collabora già da tempo con la Questura per iniziative contro la violenza di genere e il disagio giovanile.
La cerimonia di consegna si è svolta alla presenza del Questore Carlo Mazza, alcuni agenti della Divisione Anticrimine e il responsabile della Cooperativa Sociale Davide Macchi: “Noi collaboriamo da tanti anni con la Polizia di Stato e ci occupiamo di ragazzi affetti da difficoltà cognitiva – racconta Macchi – Molti di loro vengono da situazioni di disagio sociale ed è importante che sappiano di poter dare fiducia alle persone che portano la divisa. La cosa fondamentale è il rapporto che persone con disabilità creano con la Polizia: da molti è vista con diffidenza e considerata quasi una nemica, ma di fatto è necessario che le persone sappiano di potersi fidare. Anche dall’altro lato è importante che chi fa questo lavoro sappia approcciare persone con disabilità”.
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