Intelligenze. Naturali, artificiali, collaborative

Cosa sta per accadere al web, e perché le relazioni umane saranno la nostra ancora di salvezza

Generico 09 Jun 2025

Durante un recente incontro con Marco Giovannelli, direttore di VareseNews, ci siamo fermati un attimo a riflettere. Mi ha detto una frase che mi è rimasta dentro: “Le persone che non sono addette ai lavori non sanno ancora che tutto sta per cambiare, di nuovo. Come è successo più volte da quando internet è diventato di tutti”. Un’altra rivoluzione è già iniziata. Silenziosa, ma travolgente. E rischia di lasciare dietro di sé un paesaggio irriconoscibile.

Dal motore di ricerca all’intelligenza artificiale integrata
Lo scorso 20 maggio, Sundar Pichai, CEO di Google, ha annunciato AI Mode, una nuova modalità di ricerca che non si limita più a suggerire link: crea direttamente una risposta, sintetizzata da un’intelligenza artificiale. Una mini-pagina fatta apposta per te. Niente più click, niente più esplorazione. Niente più necessità di visitare il sito da cui quella risposta è stata presa.
Una comodità, certo. Ma anche un cambiamento radicale nel funzionamento dell’intero web. Perché se non si clicca più, non si guadagna più (almeno non come avviene oggi). E se nessuno guadagna, chi continuerà a produrre contenuti di qualità?

La BBC ha raccolto pareri autorevoli e dati concreti: i siti che vivono di pubblicità stanno già perdendo traffico e ricavi. Molti parlano di “decimazione” del web aperto. La cosiddetta “machine web”, un web progettato per essere letto dalle macchine, non dagli esseri umani, è già qui. E rischia di svuotare internet del suo valore più profondo: la pluralità, la scoperta, l’inaspettato. Qui la fonte:

“È come chiedere un libro al bibliotecario, e sentirsi raccontare il contenuto senza poterlo sfogliare”, ha detto una giornalista americana. Un web senza sorpresa. Senza viaggio. Senza libertà.
I piccoli editori, i blog indipendenti, i siti che non possono firmare accordi da milioni con Google o OpenAI sono i primi a soffrire. Già oggi, in moltissimi casi, le visualizzazioni crescono ma i click calano. Google mostra il link… ma l’utente legge l’AI e passa oltre. Google risponde che l’AI migliorerà la qualità delle ricerche e porterà utenti verso contenuti migliori. Ma, per ora, non fornisce dati trasparenti. E lascia i creatori di contenuti in balia di un sistema che cambia senza preavviso, e senza possibilità di scelta reale: o accetti di “nutrire” l’intelligenza artificiale, o sparisci dai risultati.

La via d’uscita? Da Venezia, una parola chiave: collaborazione.
Ma torniamo a Varese. E a Venezia. Perché Marco ha aggiunto qualcosa che vale la pena ascoltare: “La via d’uscita, oggi, viene da Venezia. Intendo il tema della Biennale di Architettura: ‘INTELLIGENZE. NATURALI, ARTIFICIALI, COLLABORATIVE’.” Collaborative. Questa è la parola chiave. Esiste un’intelligenza naturale che ancora non abbiamo del tutto compreso. C’è ora quella tecnologica, che ci cambia nel profondo. Ma tra le due, c’è l’intelligenza relazionale: quella che si attiva quando esseri umani scelgono di connettersi in modo autentico, fisico, comunitario.

Ecco perché luoghi come Materia, la nuova sede-comunità di VareseNews a Sant’Alessandro di Castronno, non sono solo spazi, ma segni. Di una direzione possibile, e necessaria. Il web non sta scomparendo. Ma sta cambiando forma, direzione, natura. Forse diventerà più chiuso, meno vario, più uniforme. O forse no, se sceglieremo consapevolmente che tipo di relazioni digitali e umane vogliamo coltivare. Come ha detto Wendy Hall, pioniera del web: “Non voglio dire cosa accadrà. Ma se fossi qualcuno che usa Google per trovare o farsi trovare, sarei davvero preoccupato.”
Forse, allora, è il momento di tornare a fare domande. Non solo ai motori di ricerca. Ma anche a noi stessi. E, soprattutto, agli altri.
“Lei e Mattia erano uniti da un filo elastico e invisibile, sepolto sotto un mucchio di cose di poca importanza, un filo che poteva esistere soltanto fra due come loro: due che avevano riconosciuto la propria solitudine l’uno nell’altra”, Paolo Giordano.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Giugno 2025
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