Trenta colpi, mezzo milione di bottino: i carabinieri di Luino arrestano 6 truffatori seriali di anziani
Targhe finte, stratagemmi e raggiri: l'esito della lunga indagine messa a segno dai militari coordinati dalla Procura di Varese. Arresti in diverse provincie del Nord Italia

Sei persone in carcere, oltre trenta furti ricostruiti e un sodalizio criminale smantellato. È l’esito dell’operazione “Luma”, condotta dai Carabinieri di Luino e coordinata dalla Procura di Varese, che ha sgominato una banda specializzata in truffe e furti in abitazione ai danni di anziani che hanno fruttato oltre mezzo milione. Gli arrestati, tutti italiani di etnia sinti, sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al furto aggravato.
Le indagini sono partite nel novembre 2024, dopo una serie di episodi nel Luinese: i criminali si spacciavano per carabinieri o tecnici del gas per ingannare le vittime e svaligiare le abitazioni. Fondamentale l’identificazione di un’auto usata per i colpi, su cui venivano montate targhe clonate sempre diverse. Attraverso pedinamenti, intercettazioni e attività tecniche, gli investigatori hanno ricostruito ruoli e strategie della banda, attiva tra Lombardia e Piemonte.
Sono oltre 30 i colpi documentati, di cui 26 solo in provincia di Varese. Durante i blitz, effettuati in sei province con l’ausilio di unità cinofile ed elicotteri, sono stati sequestrati 6 veicoli, 14.000 euro in contanti, due Rolex, spray al peperoncino, strumenti da scasso e un dispositivo elettronico per simulare fughe di gas.
Le indagini proseguono: si cercano complici e ricettatori, e si ipotizzano decine di altri episodi ancora da verificare.
L’indagine è partita dai militari di Luino coordinati dal capitano Vincenzo Piazza che sono riusciti ad acquisire importanti spunti investigativi, con particolare riguardo ad un’autovettura utilizzata dai malviventi, risultata poi sistematicamente impiegata per la commissione dei reati, mediante l’applicazione di targhe clonate sempre diverse. Partendo da questo importantissimo elemento, «i successivi servizi di osservazione e pedinamento, nonché mirata attività tecnica, hanno permesso di individuare i componenti e ricomporre il complesso puzzle dell’associazione, i cui affiliati risultano domiciliati nelle provincie di Novara, Biella, Vercelli, Pavia e Torino», specificano dal comando provinciale di Varese.
Le indagini sono state rese particolarmente difficili dalle costanti accortezze dei truffatori che oltre ad utilizzare un numero elevato e sempre diverso di targhe clonate occultavano il veicolo principalmente utilizzato all’interno di un box auto del Novarese, ben custodito attraverso diversi sistemi di difesa passiva, non ultimo un sistema di video sorveglianza interna collegato direttamente a smartphone per una valutazione in tempo reale di eventuali accessi.
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