Galatea Ranzi fa rivivere la storia di Mariàm e Josep e il loro amore rivoluzionario pacato e sereno
Molto apprezzato dal pubblico salito alla XIV Cappella il terzo appuntament del festival Tra sacro e Sacro Monte. Don Eros Monti ha ricordato la raccolta fondi per illuminare le cappelle

Un allestimento diverso con il pubblico a fare da cornice attorno al cubo, unico elemento scenografico della narrazione. Galatea Ranzi ha raccontato i 9 mesi di gravidanza della Madonna. Nella terza serata del Festival Tra Sacro e Sacro Monte, ha interpretato il monologo tratto da “In nome della madre” di Erri De Luca, l’esperienza serena e rivoluzionaria di una giovanissima donna che ha ascoltato le parole dell’angelo accogliendo nel suo ventre il seme divino.
Miriàm e Josep, soli contro leggi inique e maldicenze della gente. Mariàm e Josep saldi nell’amore e nell’accettazione del Mistero che li ha prescelti. Mariàm e Josep, fragili nelle umane paure ma giganti nel compiere la volontà che travalica l’uomo. Mariàm e Josep capaci di affrontare tutte le sfide fino all’ultimo estremo ostacolo: partorire in solitudine nella piccola stalla, al chiarore di una stella luminosa, con il timore di veder morire il figlio di Dio.
Galatea Ranzi ha narrato i difficili 9 mesi di Mariàm e ha posto l’accento sull’assoluta fedeltà al disegno per lei preparato; un abbandono cieco che le ha trasmesso grande serenità, una tale consapevolezza di essere nel giusto da cambiare anche l’iniziale preoccupazione del suo promesso sposo.
La recitazione lenta e pacata, i sorrisi aperti e il ritorno ciclico alla parola amore, hanno reso evidente il clima di assoluta fiducia in un destino capace di stravolgere l’ordine dato. L’amara riflessione di Josep sella Terra promessa così martoriata e intrisa di sangue, violata da predatori e predoni ha riportato alla mente alla cronaca odierna con il dramma quotidiano si vive ancora oggi.
Solo nel finale, con il bambino tra le braccia, in un’intimità resa possibile dal buio della notte e dall’isolamento della stalle, Mariàm cede alla forza dell’istinto materno. Il momento del distacco è quello della razionalizzazione del sacrificio, la serenità lascia il posto allo sgomento per il destino segnato, tanto doloroso quanto inevitabile. Allora la richiesta dell’ancella, che si è sottomessa senza fiatare, è che tutto avvenga dopo i 30 anni. La visione del miracolo alle nozze di Cana rende definitivo il calvario ma anche la garanzia di un periodo di anonima e serena crescita in famiglia.
Galatea Ranzi viene richiamata dal pubblico più volte per raccogliere l’applauso e i commenti positivi per un allestimento reso, come sempre, unico dalla sagoma della XIV Cappella.
Assente il direttore artistico Andrea Chiodi impegnato nelle prove del suo prossimo spettacolo teatrale, la serata è stata aperta dal presidente dell’associazione Amici di Tra Sacro e Sacro Monte Bottinelli. Accanto Don Eros Monti, parroco del borgo, ha ricordato la raccolta fondi per restituire luce a dodici cappelle via sacra. Il progetto mira a riproporre, attraverso la luce artificiale, l’effetto illuminazione della luce naturale che di giorno entra dalle finestre.
Prossimo appuntamento martedì 15 luglio con Giovanni Scifoni per la chiacchierata spettacolo con Andrea Chiodi.
Ti ho scritto una lettera
Domani, sabato 12 luglio, è prevista la seconda “lettera”. Si tratta del percorso partecipativo che ha coinvolto 50 studentesse e studenti di due licei varesini, la performance in cuffia accompagna il pubblico in un percorso di riscoperta della città, fino al suo cuore pulsante.
I ragazzi e le ragazze propongono il loro sguardo sullo spazio pubblico. Le loro domande e i loro desideri tratteggiano un viaggio simbolico che a ogni replica prevede un diverso quartiere di partenza. Il viaggio si snoda tra parchi, piazze e luoghi senza nome, quei luoghi che lasciano un segno nella formazione dell’essere umano, dall’infanzia all’adolescenza, dall’adolescenza alla maturità.
L’appuntamento è per sabato 12 luglio alle ore 17 alla Scuola primaria IV Novembre, via Monfalcone 15, Varese-San Fermo
La caduta dei cementi
Domenica 13 luglio appuntamento con “La caduta dei cementi” alla scoperta dei luoghi del Sacro Monte attraverso le parole di Giovanni Testori
In occasione del centenario della nascita di Giovanni Testori, Karakorum Teatro e La Confraternita del Chianti hanno realizzato una performance audioguidata che alterna una drammaturgia originale alle parole poetiche dello scrittore di Novate. Un pellegrinaggio teatrale punteggiato dalle cappelle del Sacro Monte di Varese. Un viaggio sull’esperienza terrena e sull’eterna ricerca di senso che ogni essere umano compie e che Giovanni Testori ha con efficacia raccontato in tutta la sua opera: un viaggio sempre in bilico tra il Sacro e il Profano, tra la Carne e lo Spirito, tra la Vita e la Morte.
INFO UTILI
Ritrovo presso la Prima Cappella della Via Sacra
Lo spettacolo avrà luogo lungo l’intero percorso della Via Sacra dalla prima alla quattordicesima cappella.
Numero massimo di partecipanti: 35 a replica.
Si consigliano scarpe comode. Non adatto a un pubblico con difficoltà motorie.
XIV Cappella | Sacro Monte, Varese | Domenica 13 luglio –
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