Il Cammino di Ermenegildo all’Oasi Zegna, un passo dopo l’altro nella visione di una montagna restituita
Inaugurato il percorso che attraversa l’Oasi Zegna: tra storia familiare, memoria, natura e futuro condiviso. Gildo Zegna: “Questo cammino è un dono che appartiene a tutti”

Una voce roca, ma carica di emozione, ha inaugurato il primo passo del Cammino di Ermenegildo, un anello escursionistico che attraversa l’Oasi Zegna come simbolo tangibile di visione, coraggio e restituzione. Il presidente e amministratore delegato del Gruppo Zegna, Gildo Zegna, ha aperto così una giornata che resterà impressa nella memoria di chi l’ha vissuta, tra panorami mozzafiato, parole che affondano nella storia e passi che tracciano il futuro.
“Scusate la voce che non è come sempre – ha detto dal palco prima del taglio del nastro – ma il microfono mi aiuta a trasmettere due parole a nome di Paolo, di Laura e di tutta la famiglia Zegna. Raccontiamo oggi, con orgoglio ed emozione, la storia di un uomo che fu considerato un po’ pazzo, nostro nonno Ermenegildo, che negli anni Trenta ebbe una visione incredibile. Ci voleva coraggio, ci voleva visione e ci voleva quel senso pionieristico che è alla base della nostra famiglia.”
Un coraggio che ha saputo andare oltre il lanificio, per restituire vita a una montagna che allora era spoglia e oggi è rifiorita in foreste, sentieri e accoglienza. “Lui fu capace di guardare oltre il suo tempo, oltre i confini della sua fortuna. Dove altri vedevano una montagna brulla, lui immaginava una foresta. Dove scorgevano fibre gregge, lui pensava già a tessuti morbidi, caldi, sostenibili.”
Un’eredità viva, che non riguarda solo la bellezza del paesaggio, ma soprattutto un’idea: “give back”, restituire ciò che si è ricevuto. E il cammino, nato dalla visione di Ermenegildo Zegna e costruito nel tempo dalla sua famiglia e dalla comunità, incarna proprio questo spirito: un dono che appartiene a tutti, al territorio, alle generazioni che verranno. “Abbiamo il dovere – ha aggiunto Gildo Zegna – di crederci e starci vicino, pubblico e privato insieme. Il futuro del made in Italy è fatto di collaborazione. Questo cammino è un invito ad ascoltare la natura e lasciarsi andare alle emozioni che può riservare.”
Accanto a lui, Riccardo Carnovalini, autore e camminatore di lungo corso, ha aggiunto: “Ci sono relazioni tra persone e luoghi che ci insegnano sentimenti. Dobbiamo tornare a rinnamorarci di casa nostra, conoscerla davvero. Ma la conoscenza richiede tempo, perché la lentezza è la chiave meravigliosa per capire i luoghi. Camminiamo, perché i sentieri non servono solo per proporre turismo, ma per restituire identità anche agli abitanti. Viviamo spesso separati in casa, in un territorio che non conosciamo. Questo cammino è la nostra casa comune.”
Al loro fianco, anche Riccardo Capo, amministratore delegato dell’Oasi Zegna, testimone dell’impegno costante verso un progetto che unisce ambiente, comunità e impresa. Dopo il taglio del nastro, si è partiti alla scoperta della prima tappa: 15 chilometri da Casa Zegna al Bocchetto Sessera, con 880 metri di dislivello positivo. Un percorso vario, ben tracciato, che ha richiesto impegno ma si è svolto senza difficoltà particolari, attraversando boschi, crinali e punti panoramici. Un inizio concreto per un cammino che si é dimostrato molto più di un tracciato escursionistico: simbolo di una visione nata decenni fa e oggi anche promessa di continuità. Quella di continuare a prendersi cura della montagna, della sua storia e delle comunità che la abitano. Come fece Ermenegildo Zegna 75 anni fa, piantando 500.000 alberi là dove c’erano solo rocce. Come fanno oggi i suoi nipoti, mantenendo vivo l’impegno e consegnando alla quarta generazione un progetto che guarda lontano. Domani il cammino prosegue con la seconda tappa.
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