Quattro giovanissimi in cerca di una carrozzina: via alla raccolta fondi di Handicap Sport Varese
Per la prima volta in 40 anni il club biancorosso può formare un "vivaio" ma servono carrozzine adeguate. Aperto un crowdfunding per raccogliere 5mila euro

Il più giovane ha 8 anni, la più “anziana” – se così si può definire – ne ha quindici. Si chiamano Haroun, Hiba, Silvia e Noemi, arrivano da Brebbia, Nerviano, Albizzate e Biandronno e nonostante siano costretti a vivere in carrozzina per diverse ragioni, non vogliono rinunciare a giocare a basket.
A Varese c’è chi fa per loro, è la Handicap Sport, la società presieduta da Carlo Marinello che da quarant’anni manda in campo la propria squadra di basket seduto, con diverse stagioni trascorse anche ai massimi livelli nazionali. Ma HSV è soprattutto un “facilitatore” per quelle persone che intendono accostarsi allo sport dei canestri nonostante la disabilità e per questo Marinello e i suoi collaboratori hanno preso a cuore la vicenda dei quattro giovanissimi.
Purtroppo però, in questo momento, la società non ha a disposizione carrozzine per bambini e ragazzi necessarie per giocare a pallacanestro, anche perché non era mai accaduto all’HSV di avere in contemporanea quattro “apprendisti” di questa età. Le carrozzine infatti sono differenti da quelle utilizzate nella vita quotidiana: garantiscono infatti stabilità e maneggevolezza necessari sul campo da gioco.
Per questo motivo l’Handicap Sport ha lanciato un crowdfunding, una raccolta fondi online attraverso il sito specializzato GoFundMe, con l’obiettivo di ricevere i 5mila euro necessari per preparare le carrozzine da utilizzare in allenamento. Nelle prime ore la risposta è stata buona con una ventina di donatori che ha donato circa il 30% del totale richiesto ma – ovviamente – la strada è ancora lunga. Chi vuole partecipare trova in fondo all’articolo il collegamento al sito di GoFundMe.
«È la prima volta nella storia della società che ci ritroviamo con la possibilità di allestire un piccolo settore giovanile – spiega il presidente Carlo Marinello – e non vorremmo lasciarcela sfuggire. La Federazione dà una mano organizzando tornei per offrire ai giovanissimi giocatori la possibilità di confrontarsi, anche per evitare che tutto si limiti soltanto agli allenamenti. In alcune piazze, Cantù, Padova, Roma, esistono già realtà giovanili consolidate, sarebbe bello se anche noi potessimo entrare a far parte di questo “circolo”».
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