La “liberazione” di Monteviasco finisce nel documentario tedesco
Il paese in festa per l’attivazione del collegamento che rompe l’isolamento del borgo dopo 7 anni di stop alla funivia

Se ne parlerà a lungo in paese, ma non solo, della giornata per l’appunto memorabile di domenica quando per la prima volta dopo tanti, troppi anni, la funivia di Monteviasco è ripartita. E sotto gli occhi di qualche giornalista, tanti, tantissimi visitatori e molte autorità, l’attesa e quasi improvvisa riapertura dell’impianto ha visto degli spettatori inaspettati e quasi inconsapevoli che tuttavia hanno documentato il momento offerto ai posteri, anche di lingua tedesca. Oltre al vecchio Circolo che in paese in questi anni ha tenuto botta all’assenza della funivia assicurando assistenza e compagnia ai residenti, anche nelle lunghe giornate invernali, in vetta, dal 2023 c’è anche un’altra attività, cioè la foresteria.
La foresteria “Al Campanile” per l’esattezza: gestita da Laura Xota assicura un tetto a quanti fra i camminatori sono riusciti ad arrivare all’estrema tranquillità di questo luogo, reso ancora più suggestivo proprio dalla difficoltà di raggiungerlo. Dunque si diceva la foresteria, 3 camere, otto posti letto, un piatto di polenta d’inverno e un bicchiere di vino con il quale scaldarsi al fuoco.
«Sono stati anni duri», dice Laura. Ma poi racconta tutta entusiasta anche un’altra storia. Cioè l’estrema curiosità suscitata da questo luogo. Curiosità sublimata inizialmente da servizi televisivi o di carta stampata che oltre ai classici Repubblica, Corriere e compagnia bella hanno portato il paesino davvero dall’altra parte del globo. Curiosità a cui si è sommata l’attesa per il grande giorno della riapertura. Ma, fuori dalla cronaca, c’è stato invece chi in questi mesi ha raggiunto il borgo per girare un documentario.
È una troupe di un canale satellitare tedesco, “Arte Germania“ (nella foto sopra) che sta realizzando un documentario proprio su Monteviasco, un lavoro divulgativo che sarà pronto probabilmente per ottobre. Anche la troupe è stata a lungo alloggiata da Laura e dunque pure le maestranze della tv hanno dovuto adattarsi al momento che non si sono lasciati scappare, ciò documenta la «riapertura» al grande pubblico di un borgo isolato, ma mai dimenticato. Dunque lacrime e sorrisi in presa diretta, abbracci fra persone amiche di un tempo che qui, ai mille metri di Monteviasco, si sono nuovamente incontrati.

«Gli amici della tv tedesca non ci credevano quando gli abbiamo detto che stava per riaprire la funivia», spiegano dalla foresteria, «così hanno potuto documentare il tutto». Un lavoro che alla fine riporta una comunità nei cardini, quasi la cronaca di un piccolo esperimento sociale con questi irriducibili del borgo che in questi anni l’hanno custodito prendendosene cura in maniera garbata, e con amore quale questo luogo merita: «Gia», conclude Laura, «ora speriamo che quanti arriveranno quassù abbiano lo stesso tatto, lo stesso rispetto di quanti sono venuti a trovarci in questi anni, muniti solo si un paio di scarponi e di tanto amore per la montagna».
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