A scuola senza supporto: il disagio di famiglie che all’inizio dell’anno non trovano gli educatori a garantire l’inclusione
La lettera che segue, inviata da una mamma, solleva un tema importante: quello dell'inclusione scolastica e delle disuguaglianze che ancora persistono nel nostro sistema educativo in particolare all'inizio dell'anno

Ogni anno, all’inizio dell’autunno, il suono della campanella segna l’inizio di una nuova stagione scolastica. Un momento di attesa, di entusiasmo, ma anche di preoccupazioni, soprattutto per le famiglie di studenti che necessitano di un supporto educativo specializzato.
Questo tipo di supporto, che dovrebbe essere garantito come un diritto per tutti, talvolta diventa un privilegio che non tutti possono permettersi.
La lettera che segue, inviata da una mamma, solleva un tema importante: quello dell’inclusione scolastica e delle disuguaglianze che ancora persistono nel nostro sistema educativo.
Con un linguaggio semplice e diretto, questa mamma esprime il disagio e la frustrazione per un sistema che, nonostante le dichiarazioni ufficiali, non sempre riesce a garantire pari opportunità a tutti gli studenti. La sua è una riflessione sulla realtà vissuta da tanti bambini che, nonostante le parole di inclusività, si trovano ad affrontare ostacoli concreti che non permettono loro di godere appieno del diritto allo studio.
Lettera da cittadini di serie b
Gentile redazione,
Inclusione, pari opportunità, diritto allo studio…
Quante belle parole conosciamo e sentiamo dirci… ma è davvero così?
No..o per lo meno, non per tutti, non per noi e chissà quanti altri bimbi nella nostra stessa situazione.
Domani la campanella suona per tanti studenti/esse ma non per tutti. Chi necessita di sostegno e/o figura educativa forse domani non potrà salutare insegnanti e compagni, non potrà preparare lo zaino, non potrà emozionarsi a salutare mamma e papà al cancello.
Eh no, perché ci dicono che siamo speciali, andiamo tutelati ed accompagnati e quindi cosa fanno scuole e comuni? Aspettano a nominare insegnanti di sostegno e non fanno cominciare le cooperative al primo giorno di scuola. Forse non sapevano che le scuole cominciano il 12 settembre!?
E non addentriamoci poi nel mondo del sanitario. Se ci sono anche bisogni in questo senso, meglio arrangiarsi da soli.
Una mamma
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