Borse di lusso rubate ad Ascona, ma era una messinscena per truffare l’assicurazione
Una finta rapina per ingannare l’assicurazione: è questa l’accusa che ha portato al fermo della titolare di un negozio del Locarnese e all’arresto di sei presunti complici

Si è allargata ben oltre i confini del Canton Ticino l’inchiesta che ha preso il via lo scorso aprile ad Ascona, dopo un furto di borse di alta gamma per un valore stimato di centinaia di migliaia di franchi. La Procura e la Polizia cantonale hanno reso noto oggi, mercoledì 10 settembre, che l’indagine ha portato a sei arresti e a un fermo, svelando anche un presunto tentativo di truffa assicurativa.
Il furto risale al 18 aprile scorso e ha avuto luogo all’interno di un esercizio commerciale del Locarnese. I ladri sono riusciti a sottrarre numerose borse di lusso senza forzare l’ingresso del negozio, un dettaglio che ha subito insospettito gli inquirenti.
Gli accertamenti avviati dalla Polizia cantonale, con il supporto della Polizia comunale di Ascona, hanno presto fornito elementi utili per l’identificazione dei presunti responsabili. Tra la fine di aprile e metà maggio sono stati arrestati tre uomini: un 39enne e un 31enne, entrambi cittadini rumeni, e un 32enne cittadino macedone.
Durante le indagini, gli interrogatori e le verifiche hanno fatto emergere un quadro ancora più complesso. Secondo gli inquirenti, la titolare del negozio sarebbe stata in accordo con gli autori del furto per simulare il colpo e ottenere un risarcimento dall’assicurazione.
La donna, una 57enne cittadina svizzera, è stata fermata e interrogata nel mese di giugno. Nei suoi confronti sono state disposte misure sostitutive dell’arresto.
L’ultimo tassello dell’inchiesta è arrivato nel mese di agosto, con l’arresto di altre tre persone ritenute parte del gruppo criminale. Si tratta di un 36enne e di un 47enne cittadini svizzeri, e di un 36enne cittadino kosovaro, tutti domiciliati oltre il San Gottardo. Uno di loro sarebbe stato l’intermediario dell’intera operazione.
L’indagine è coordinata dal Procuratore pubblico Luca Losa e ha visto la collaborazione di diverse forze dell’ordine: oltre alla Polizia cantonale ticinese, hanno partecipato agenti delle Polizie cantonali di Berna, Argovia e Soletta, oltre a collaboratori dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC).
L’ipotesi di reato è truffa, e sono al vaglio anche le posizioni di altre persone potenzialmente coinvolte.
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