Le buone pratiche didattiche dell’Istituto Pavoni di Tradate premiate a Roma
Il progetto dell’istituto tradatese, intitolato “Per ogni io, un noi”, è stato inserito nel catalogo nazionale delle buone pratiche, distinguendosi per la sua capacità di promuovere una didattica innovativa, inclusiva e collaborativa

La Scuola Media Paolo VI – Istituto Pavoni di Tradate ha raggiunto un importante traguardo a livello nazionale, ottenendo un riconoscimento a Roma durante una cerimonia ufficiale al Ministero dell’Istruzione e del Merito. Il progetto “Per ogni io, un noi” è stato inserito tra le buone pratiche nazionali di formazione per i docenti, un’iniziativa promossa dal dipartimento SAFI – Scuola Alta Formazione Istruzione.
«Il progetto premiato – è stato detto nel corso della cerimonia – si distingue per la sua capacità di promuovere una didattica innovativa, inclusiva e collaborativa», caratteristiche che hanno guadagnato alla scuola di Tradate un posto nel catalogo delle buone pratiche nazionali. Sin dal 2017, l’Istituto Pavoni è infatti parte della rete Avanguardie Educative di INDIRE, e nel 2024 è diventato scuola capofila.
«Una delle caratteristiche principali di questa scuola è stata la riorganizzazione del tempo scuola, finalizzata a favorire percorsi personalizzati per gli studenti e a implementare un approccio attivo all’apprendimento – spiegano i dirigenti dell’istituto tradatese – Il progetto premiato ha dato grande valore al lavoro collegiale dei docenti, alla formazione continua, al mentoring e all’utilizzo delle nuove tecnologie, con l’obiettivo di rendere la pratica quotidiana una vera e propria occasione formativa e condivisa».
A ritirare il premio a Roma è stata la professoressa Federica Broggi (nella foto), coordinatrice delle attività didattico-educative, che ha espresso una grande soddisfazione per il risultato ottenuto: ««È una giornata speciale, che ha già l’impronta di un ricordo indelebile. Questo riconoscimento premia il cammino intrapreso da una comunità coraggiosa, appassionata, ispirata. Il nostro progetto è figlio del lavoro quotidiano dei docenti che hanno investito nell’innovazione, creduto nella competenza, contagiato d’entusiasmo un nuovo inizio. Senza di loro, semplicemente, oggi non saremmo qui. Sono pionieri della scuola del futuro. Educare significa concedere alla bellezza la possibilità di accadere. E, quindi, dico grazie anche alle nostre ragazze a ai nostri ragazzi: i nostri sogni, le nostre speranze, che ci insegnano, ogni giorno, che Per ogni io, c’è sempre un noi».
Il progetto non rimarrà confinato all’interno delle mura scolastiche. Infatti sono già previsti workshop aperti al territorio, attività di peer mentoring con docenti di altre scuole e interventi formativi a livello nazionale, affinché altre realtà possano trarre spunto dal modello di innovazione educativa adottato dall’Istituto Pavoni.
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