Parlare di soldi per cambiare la società: a Materia Annalisa Monfreda e Gianfranco Fabi
Martedì 30 settembre alle 21, un incontro sull'importanza dell'educazione finanziaria con due protagonisti dell'argomento

Parlare di soldi non è mai semplice. Per secoli è stato considerato sconveniente, soprattutto per le donne, come se la sfera economica appartenesse naturalmente agli uomini, e agli esperti. Eppure il denaro, pur restando spesso fuori dalle conversazioni quotidiane, determina relazioni, possibilità di scelta, libertà individuali. In altre parole, condiziona profondamente la nostra vita.
È da questa constatazione che partono i lavori di due voci diverse e complementari: la giornalista e imprenditrice Annalisa Monfreda e l’editorialista economico Gianfranco Fabi. I loro percorsi si incontrano martedì 30 settembre alle 21, quando Materia Spazio Libero ospiterà un dialogo dedicato al rapporto tra educazione finanziaria, stereotipi di genere e disuguaglianze.
Per ognuno di loro, il punto di partenza è un libro: in Quali soldi danno la felicità? (Ed. Feltrinelli, 2024) Annalisa Monfreda racconta come la sua scelta di lasciare il lavoro dipendente la sollecita a una riflessione radicale sul proprio rapporto con i soldi. Dall’esame dell’estratto conto fino alle storie raccolte nel podcast Rame, l’autrice porta alla luce un sentimento diffuso: vergogna, senso di colpa, imbarazzo nel parlare di denaro. Un silenzio che pesa e che, più è profondo, più rafforza le disuguaglianze. Il suo scritto è un vero e proprio esercizio di “contro-educazione finanziaria”, che si traduce in domande coraggiose, come “quanto la nostra storia familiare condiziona il nostro rapporto con i soldi?” oppure “è colpa delle donne se sono più povere degli uomini?” o ancora”quanto ci pagano è davvero la misura del nostro valore?” e infine “possiamo essere più felici consumando meno?”
Gianfranco Fabi, invece nel suo manuale L’economia è donna. Istruzioni per la parità e l’indipendenza finanziaria (Quaderni del sussidiario, 2024), colloca il tema dell’educazione economico-finanziaria all’interno di una riflessione più ampia sulla crescita personale e professionale delle donne. La dimensione di genere si intreccia qui con il lavoro, la famiglia, la gestione del tempo e l’uso consapevole del denaro. Il risultato è un vero e proprio manuale, che sottolinea come una conoscenza non banale degli aspetti economici della realtà possa diventare una leva per aiutare le nuove generazioni — donne e uomini — a sviluppare indipendenza, competenze e consapevolezza.
Educare alla finanza non significa quindi solo imparare a risparmiare o investire, ma acquisire strumenti per vivere con più libertà e responsabilità. Il colloquio con Monfreda e Fabi negli spazi di Materia assume così un aspetto importantissimo: quello di un invito ad aprire finalmente una conversazione sul denaro, a superare i tabù, a riconoscere che dietro i numeri ci sono storie personali, scelte di vita, possibilità di futuro.
I PROFILI DEI PROTAGONISTI
Annalisa Monfreda
Annalisa Monfreda (1978), giornalista, si trasferisce dalla Puglia a Milano a 22 anni per uno stage al “Corriere della Sera”. A 30 anni, la nascita della prima figlia coincide con una svolta professionale: la proposta di dirigere il mensile per teenager “Top Girl”. Da allora, ha diretto innumerevoli magazine italiani: “Top Girl”, “Geo”, “Cosmopolitan”, “Starbene”, “TuStyle”, “Confidenze” e, per nove anni, fino alla fine del 2021, “Donna Moderna”, la rivista femminile più letta in Italia. A quarantatré anni, con due figlie ormai grandi alla cui educazione ha dedicato un intimo memoir, Come se tu non fossi femmina (Mondadori, 2018), inizia una nuova stagione della sua vita: lascia la direzione di “Donna Moderna” per un’avventura da imprenditrice nel campo editoriale. Fonda con altri soci “Rame”, una piattaforma che vuole rompere il tabù culturale attorno ai soldi e democratizzare l’accesso ai servizi finanziari. Con Feltrinelli ha pubblicato Ho scritto questo libro invece di divorziare (2022), nel quale, ripercorrendo la storia dell’emancipazione femminile, lancia idee per disegnare il tassello mancante dell’equità di genere, e poi “Quali soldi danno la felicità?” (2024) che parte dalla sua esperienza personale per analizzare l’uso dei soldi degli italiani, e come si può migliorarlo.
Gianfranco Fabi
Gianfranco Fabi, 1948, laureato in scienze politiche, indirizzo economico-internazionale, all’Università degli studi di Milano, giornalista professionista dal ’74. Ha iniziato nel ’72 l’attività a “Il Giornale del popolo” di Lugano, ma ha poi passato metà della sua vita al Sole-24 Ore dove, dal ’79, ha ricoperto vari incarichi: prima alla redazione finanza, poi alla cultura, all’economia italiana, nella caporedazione centrale. Dall’87 al ’90 vice-direttore del settimanale Mondo Economico. Dal ’91 al luglio 2009 prima vice-direttore poi dal 2004 vice-direttore vicario del Sole 24 Ore. In questi trent’anni il quotidiano della Confindustria è cresciuto da 120 a 350mila copie. Dall’ottobre 2008 al luglio 2010 è stato direttore di Radio 24. Ora è giornalista indipendente.
Tra gli altri suoi impegni, è stato direttore responsabile della Rivista del Banco popolare, ha insegnato “Economia per il giornalismo” al Master di comunicazione dell’Università Cattolica di Milano e “Tecniche e scenari della comunicazione economica” all’Università Carlo Cattaneo di Castellanza. È Presidente di Argis, Associazione di Ricerca per la Governance dell’Impresa Sociale. Sposato, due figli e, grazie a loro, nove nipoti.
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