Rosa Annecca racconta la sua rinascita dopo l’incidente: “Urlo dentro per non disturbare fuori”
"Urlo dentro per non disturbare fuori" è anche il titolo del libro in cui Rosa racconta come ha trasformato il dolore in forza, dopo un incidente che ha segnato la sua vita. Un racconto che sfida l'indifferenza e invita a guardare oltre le apparenze
Ogni anno, oltre 3.000 persone perdono la vita sulle strade italiane, ma la vera sfida inizia per chi rimane. Gli incidenti non solo interrompono una vita, ma costringono chi sopravvive a fare i conti con un cambiamento profondo, dove il corpo non è più quello di prima e la mente deve imparare a convivere con il trauma, invisibile ma costante.
Rosa Annecca è una di queste persone. La sua vita è cambiata per sempre a seguito di un grave incidente stradale che le ha lasciato cicatrici, non solo nel corpo, ma anche nella psiche. Eppure, Rosa ha scelto di non arrendersi. Ha scritto un libro, Urlo dentro per non disturbare fuori, per raccontare la sua esperienza, non per suscitare compassione, ma per sensibilizzare, invitando alla riflessione su quanto sia facile ignorare il dolore degli altri e quanto spesso ci dimentichiamo di fermarci ad ascoltare.
“Ogni giorno, quando il corpo inizia a darmi segnali di dolore, urlo dentro per non disturbare fuori” confida Rosa, che ha dovuto confrontarsi anche con la sindrome del sopravvissuto, un trauma psicologico che porta a fare i conti con paure irrazionali. “Il semplice rumore di un cucchiaino che cade può innescare una paura che mi riporta indietro, all’incidente”.
Il libro non è un atto di auto-compassione, ma un invito alla riflessione. Rosa non vuole essere vista come una vittima, ma come una persona che, nonostante tutto, ha deciso di restare in piedi. “Non scrivo per cercare compassione. Voglio che le persone capiscano che dietro ogni trauma c’è una persona che, nonostante le difficoltà, cerca di restare in piedi” spiega. La sua intenzione è sensibilizzare e spingere ognuno di noi a non restare indifferenti.
Prima dell’incidente, Rosa era una donna dinamica, che amava ballare, indossare tacchi alti e vivere la vita con energia. Oggi, cammina con un bastone, ma non si considera una persona sfortunata. “Sono ancora viva, anche se non come prima” afferma con fermezza. La sua forza non si misura solo nella capacità di andare avanti, ma anche nel suo coraggio di non arrendersi, di continuare a ridere e a vivere nonostante il dolore.
“Il vero pericolo non è il dolore fisico, ma perdere se stessi” dice Rosa, e in queste parole si riflette la sua filosofia di vita. Il suo motto, “Barcollo ma non mollo,” è un simbolo della sua forza, un messaggio che vuole condividere con chiunque stia affrontando difficoltà simili. Scrivere il libro è stato un atto terapeutico per lei, ma anche un atto di generosità verso gli altri, verso chi sta vivendo un trauma che spesso resta nascosto.
La sua storia si inserisce anche in un contesto più ampio, quello della sicurezza stradale e delle sue conseguenze psicologiche. L’incidente stradale non colpisce solo chi perde la vita, ma anche chi sopravvive, portando con sé un dolore che non sempre è visibile. Il libro di Rosa vuole far luce su questo aspetto, invitando tutti a riflettere sulle reali conseguenze degli incidenti, che vanno ben oltre il momento dell’impatto.
Martedì 16 settembre alle 21.00, Rosa sarà ospite di Materia Spazio Libero per un incontro in cui condividerà la sua esperienza e il suo percorso di rinascita.
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Un’occasione per ascoltare una storia di speranza, per riflettere sull’importanza della resilienza e sull’importanza di non ignorare le difficoltà degli altri. Il suo libro, ma soprattutto la sua vita, è un invito a non fermarsi mai, a non arrendersi mai, a ricordare che, anche nei momenti più bui, c’è sempre una via d’uscita.
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