Suona la campanella al Cairoli di Varese, il presidente Fontana: “Che bei ricordi tra i classici e la signora dei panini coi capelli azzurri”
La cerimonia del primo giorno di scuola, semplice ma sentita, ha visto la partecipazione degli studenti: una ragazza ha eseguito due brani al violino, mentre tre compagni hanno recitato il testo poetico Itaca
Un ritorno tra i banchi, carico di ricordi e nostalgia. Il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, ex studente del liceo classico Cairoli di Varese, ha partecipato oggi alle celebrazioni per il primo giorno di scuola, salutando gli studenti e rilasciando dichiarazioni che intrecciano la sua esperienza personale con un incoraggiamento per le nuove generazioni. Con il presidente anche la dirigente Elisabetta Rossi, il provveditore Giuseppe Carcano e l’ex consigliere regionale e socio di Fontana Luca Marsico.
Fontana ha ricordato il periodo trascorso sui banchi del Cairoli come “un periodo della vita eccezionale”, un momento fondamentale per “scoprire la vita” e “capire cosa si doveva guardare, quali erano i punti di riferimento”.
Ha sottolineato l’importanza dell’incontro con i classici, definendola “l’esperienza più bella”, e ha ribadito un concetto chiave: “non si può guardare al futuro senza avere le radici ben salde nel passato”.
Nel suo intervento Fontana ha voluto ricordare anche due grandi personalità lombarde recentemente scomparse: Giorgio Armani e Alfredo Ambrosetti. La cerimonia, semplice ma sentita, ha visto la partecipazione degli studenti: Francesca ha eseguito due brani al violino, mentre tre compagni hanno recitato il testo poetico Itaca.

La signora dei panini con i capelli azzurri
Tra i ricordi più vivi, il Presidente ha condiviso un aneddoto curioso e affettuoso: “Ricordo una cosa che oggi sarebbe assolutamente vietata, cioè la signora che tutti i giorni alle 11 veniva con i panini, con gli sfilatini, con la mortadella o con la pancetta e la signora aveva dei capelli che erano stranissimi perché aveva i capelli azzurri”. Un momento di aggregazione e festa, un “breve intervallo” in cui “tutti ci trovavamo e festeggiavamo”. Con un sorriso, ha aggiunto di essersela cavata “meglio in latino che in greco”, avendo avuto qualche difficoltà iniziale con quest’ultima materia.
Rivolgendosi agli studenti, Fontana ha espresso un “saluto e un augurio, che sia un anno utile e proficuo”. Ha riconosciuto che dovranno affrontare fatica, ma ha paragonato la scuola a una “palestra” dove imparare a “guardare al vostro futuro, imparare a organizzare, imparare a prendere coscienza del fatto che il futuro è solo vostro”. Il suo messaggio è stato chiaro: “non lasciatevi spaventare dai profeti di sventure”. Pur riconoscendo che “il mondo ha tante difficoltà”, ha infuso fiducia, affermando che gli studenti “avete la forza e le capacità per migliorarlo, per renderlo sicuramente più positivo”.
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