Gli Yes si dedicano a progetti solisti, e a sorpresa (ma neanche tanto) il più riuscito…
…è il disco dell’ottimo bassista Chris Squire!
Se vi chiedessi il nome dei cinque Yes ai tempi di Close to the edge scommetto che quello che fareste più fatica a ricordare sarebbe quello del bassista Chris Squire. Ed è abbastanza normale perché i vari Anderson, Wakeman, Howe e Bruford avevano una visibilità oggettivamente superiore. Ma sarebbe un peccato, non solo perché Squire fu uno dei migliori bassisti in assoluto del prog, ma anche perché quando ci fu da pubblicare un disco solista, tirò fuori dal cilindro non quello di maggior successo ma forse quello di maggiore qualità, che è quello che vediamo oggi. Siamo nel 1975, e fra la parte americana e quella inglese del tour di Relayer, i nostri si prendono un po’ di tempo per i progetti solisti. Chris ritrova Andrew Jackman, un tastierista suo compagno di scuola con cui suonava prima degli Yes e fa partire questo progetto, coinvolgendo Bill Bruford, Patrick Moraz, Mel Collins e altri. Il risultato, a differenza di altri, è un disco “molto Yes” ma che certo non avrebbe sfigurato di fianco agli altri del gruppo.
Curiosità: “Fish out of water” rappresenta un’eccezione alla regola che invita in generale a non tradurre parola per parola espressioni idiomatiche in altre lingue: “I know my chickens” tanto per capirci. Se poi pensate che il soprannome di Squire era Fish, il pesce fuor d’acqua era proprio lui, per la prima volta senza Yes.
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