Ristorni dei frontalieri: la provincia di Varese prima in Lombardia per risorse ricevute
I fondi derivano dalle imposte versate in Svizzera dai frontalieri e sono destinati a opere e servizi nei comuni lombardi di frontiera. In provincia attesi 5,6 milioni di euro

È di 5.655.131 euro la quota destinata alla Provincia di Varese nell’ambito del nuovo riparto dei ristorni fiscali provenienti dalle imposte dei lavoratori frontalieri. A comunicarlo è Regione Lombardia, che ha approvato in Giunta la delibera con cui vengono trasferiti ai territori complessivamente 14,1 milioni di euro per interventi e opere nei comuni di frontiera.
Fondi ai territori di confine: il dettaglio del riparto
La somma complessiva, attribuita sulla base di un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), sarà erogata a Province e Comunità Montane. I fondi derivano dal meccanismo del cosiddetto ristorno fiscale, che prevede il ritorno parziale delle imposte versate in Svizzera dai lavoratori italiani impiegati oltreconfine.
Il contributo alla Provincia di Varese rappresenta la quota più alta tra tutte le province lombarde, seguita da Como (4,48 milioni) e con cifre molto più contenute per le restanti realtà territoriali.
Valli del Verbano: quasi mezzo milione alla Comunità Montana
Oltre al trasferimento alla Provincia, nel Varesotto arriva anche una quota destinata alla Comunità Montana Valli del Verbano, pari a 494.061 euro. Anche in questo caso, i fondi sono vincolati alla realizzazione di progetti in ambito locale, da avviare secondo una precisa tempistica: entro sei mesi dalla pubblicazione della delibera sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia, i beneficiari dovranno presentare un piano dettagliato con cronoprogramma degli interventi.
«Si tratta di risorse importanti – spiegano il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore regionale Massimo Sertori – che potranno essere utilizzate per interventi concreti nei territori di frontiera, da cui ogni giorno partono centinaia di frontalieri per recarsi al lavoro in Svizzera».
Dall’elenco manca la città di Varese esclusa dopo l’aumento al 4% del limite del rapporto tra frontalieri e popolazione per assegnare i contributi ai comuni di confine. la decisione presa con un emendamento all’ultima Legge di Bilancio.
Risorse per opere e servizi nei comuni frontalieri
Le risorse potranno essere impiegate per finanziare infrastrutture, servizi locali, miglioramenti urbanistici e ambientali, contribuendo così a sostenere la qualità della vita nelle aree di confine.
«Ora sarà fondamentale – ha sottolineato l’assessore Alessandro Fermi – che gli enti beneficiari utilizzino in modo efficace queste risorse, trasformandole in opere e servizi capaci di sostenere lo sviluppo dei territori di confine».
Regione Lombardia ha stabilito anche le modalità di erogazione: 50% a titolo di anticipazione, il restante 50% a fine lavori, previa verifica della corretta esecuzione.
Il meccanismo dei ristorni fiscali, ha ricordato l’assessore Sertori, resterà in vigore fino al 2033.
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Tanti tanti soldi… pagati con le nostre tasse da frontalieri… una volta ci veniva pagata anche la sanità (anche perchè ne ho usufruito per più di 10 anni…. sicuramente non “aggratis”), mentre adesso deve ricadere tutta a nostro carico con l’ennesima porcata di questo governo.
Governo di ignoranti ed incompetenti, dato che sono passati 2 anni e ancora non si sa niente, ma si sa solo solo che è in contrasto con tutte le leggi possibili e immaginabili.