Ventidue ragazzi a lezione per tre giorni nel Parco del Ticino
Un gruppo alunni delle "Galvaligi" ha soggiornato, studiato e sono andati alla scoperta della natura di Monte Diviso, sulla collina sopra Gallarate. Tra lezioni, volontariato civico, incontri con le guide ambientali

Alezione nella natura del Parco del Ticino, “dietro casa” ma in un ambiente speciale.
È l’avventura vissuta da ventidue alunni della sezione “DidATTIVIamoci” della scuola secondaria “E. Galvaligi” di Solbiate Arno: accompagnati dalle insegnanti Barbara Barichello e Alice Ongaro, hanno trascorso tre giorni al centro parco di Monte Diviso, a Gallarate, svolgendo varie attività didattiche all’aperto.
Durante le tre giornate di attività outdoor gli alunni, che erano partiti a piedi dalla sede della scuola, hanno raggiunto dapprima l’ostello del Monte Diviso poi, sempre a piedi, il Museo Maga di Gallarate per visitare la mostra permanente su Ottavio Missoni e la magia dei suoi intrecci con il tessuto. Hanno poi svolto lezioni di storia, matematica, italiano e astronomia sia all’aperto sia nel salone dell’ostello, ma hanno anche contribuito in modo volontario con un’attività di service learning alla pulizia dell’area verde attorno all’ostello raccogliendo cartacce e plastica.
Con la guida naturalistica Walter Girardi, la classe è andata alla scoperta della matrice ambientale “acqua” parlando dell’importanza e allo stesso tempo della fragilità delle zone umide, come l’oasi dei fontanili. Si sono concentrati sull’importanza delle zone umide per la riproduzione degli anfibi e sulla presenza dell’avifauna acquatica all’interno di un ecosistema particolare come quello attorno a Monte Diviso.
L’esperienza degli studenti a Monte Diviso rientra nel progetto di outdoor education dell’Istituto comprensivo “E. Galvaligi”, dal nome “DidATTIVIamoci”.
«È stato molto gratificante e piacevole apprendere quanto gli alunni si siano potuti non solo divertire, ma imparare ancora di più ad amare il nostro Parco» ha commentato il presidente del Parco del Ticino, Ismaele Rognoni. «Ringrazio sinceramente di cuore le due insegnanti e rivolgo naturalmente il mio sentito ringraziamento a Walter e a tutte le guide naturalistiche che svolgono un importantissimo ruolo per tutto il nostro territorio».
«Questa attività all’interno dell’esperienza residenziale fatta con la Scuola Secondaria di Solbiate rappresenta un modo diverso di vivere il rapporto con la natura – ha precisato la guida naturalistica, Walter Girardi – . Cascina Monte Diviso con il suo ostello può diventare un punto significativo per questa tipologia di attività. Non più la singola esperienza di una uscita didattica ma la condivisione di una o due giornate interamente dedicate al Parco del Ticino e alla scoperta della sua biodiversità».

«Il percorso prevede attività scolastiche legate alle didattiche attive e agli ambienti esterni. All’interno del Progetto Outdoor metodologie didattiche come il cooperative learning o il peer-to-peer sono impiegate lavorando sia nell’aula all’aperto della scuola, nel grande giardino che abbiamo a disposizione, ma anche in altri luoghi fuori dalla scuola» dicono le insegnanti Barbara Barichello e Alice Ongaro. «E’ un modo per valorizzare le tante offerte culturali del territorio, in modo che alunni e alunne vivano la scuola come luogo di socialità, scoperta e benessere. In giornate all’aperto, come quelle al Parco del Ticino, si viaggia con lo zaino in spalla, a piedi, provando in prima persona la fatica ma anche lo stupore delle bellezze naturali che ci circondano. Normalmente i ragazzi si confrontano con le salite e i sentieri, gli appunti e i disegni. Usano spesso mappe e bussole: in questo caso di grande aiuto sono state le mappe e le brochure del Parco, che gli studenti e le studentesse hanno utilizzato in lingua inglese per rendere l’esperienza ancora più ampia e internazionale. Al Monte Diviso abbiamo incontrato persone splendide come la formidabile signora Mirella, ma anche chi è arrivato per un momento di relax o una passeggiata con il cane e si è fermato a chiacchierare con le ragazze e i ragazzi. Sicuramente la possibilità di trascorrere non solo giornate ma anche le serate e le notti con loro, ha permesso a noi insegnanti di fare lezione in ogni ora della giornata: il cielo stellato e la Luna nella fase di plenilunio sono stati lo spunto per riflessioni e studi legati all’astronomia.”
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