Alessandro Onti: tra cucina thailandese e vibrazioni elettroniche sul Lago Maggiore

Chef a domicilio e president edel Sunfish Collective ci ha raccontato la sua storia tra fornelli e festival sul Verbano

Radio Materia

Portare l’Oriente sul Lago Maggiore non è impresa da poco. Eppure è ciò che Alessandro Onti, chef classe 1990, di Laveno Mombello, è riuscito a fare con sorprendente naturalezza. La sua storia è un intreccio di viaggi, scoperte culinarie e creatività che si riflette tanto nei suoi piatti quanto negli eventi culturali che anima con il collettivo di cui è tra i fondatori e oggi presidente, il Sunfish Collective. Questo e molto altro nella chiacchierata a Radio Materia durante la trasmissione “Chi l’avrebbe mai detto?” nel pomeriggio di lunedì 17 novembre.

Intervistato dalla giornalista Adelia Brigo, Alessandro Onti ha raccontato della sua passione per la cucina nata tra profumi familiari e oggi trasformata in professione. Da anni ha avviato la carriera di chef a domicilio e catering, di cucina italiana, thailandese e puruviana e si muove principalmente sul Lag Maggiore.

Grazie alla sua passione e formazione che negli anni sperimenti anche all’estero, porta sul Lago Maggiore ingredienti come galanga, lemon grass, curry, e persino piatti estremi come la zuppa di sangue, un brodo tradizionale thailandese ricco e aromatico che, spiega lui, sorprende chiunque lo assaggi.

La sua creatività non si ferma ai fornelli. Alessandro è anche presidente e co-fondatore del Sundfish Collective, gruppo nato nel 2017 per rispondere a un bisogno: ridare fermento culturale al territorio del Lago Maggiore.

«Siamo davanti a un collettivo di 18 persone con competenze artistiche diverse – tecnici del suono, grafici, illustratori, artigiani della birra, DJ – uniti dal desiderio di creare eventi alternativi, sostenibili e inclusivi. Una filosofia precisa musica elettronica dal ritmo lento, massima cura del luogo, spesso scelto tra spazi insoliti, accoglienza e inclusività come valori centrali, attenzione all’ambiente, grazie all’eliminazione quasi totale della plastica per eventi aperti a tutti, ai ventenni ai sessantenni, dalle famiglie agli appassionati più esperti».

Oggi il collettivo collabora con le amministrazioni locali e si è guadagnato un ruolo culturale riconosciuto. «Ci siamo presi questo compito e ce lo teniamo stretto», dice Alessandro, convinto che la musica e gli eventi possano migliorare la qualità della vita e creare connessioni autentiche. «Il sogno? Continuare a crescere, scoprire nuovi spazi, creare relazioni e organizzare esperienze in grado di sorprendere».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Novembre 2025
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