Concluso l’Ottobre rosa dell’Asst Sette Laghi: il gioco di squadra si estende dall’ospedale al territorio

Una ventina i relatori alla serata a conclusione delle iniziative dedicate alla prevenzione della salute femminile. Duecento le prestazioni erogate in cinque case di comunità e tre distretti

conclusione ottobre rosa malnate

“Un lavoro di squadra, perchè lavorando insieme si va più lontano”. Lo ha ricordato Nicoletta Ferloni presidente di Varese per l’Oncologia nel suo intervento ieri sera, venerdì 21 novembre, nell’aula magna Falcone e Borsellino di Malnate per la serata finale del lungo “Ottobre rosa” proposto dall’Asst Sette Laghi in 5 case di comunità e 3 distretti.

Una serata conclusiva che ha visto presenti 20 relatori tra specialisti dell’Asst Sette Laghi e Università dell’Insubria, volontari e terzo settore per presentarsi alla comunità e ribadire il concetto che la squadra, insieme, può vincere non solo nella battaglia contro il tumore ma nella sfida quotidiana per il “ben-essere”.

I saluti istituzionali e il valore sociale della prevenzione

A fare gli onori di casa il sindaco di Malnate Nadia Cannito e l’assessore Carola Botta che hanno sottolineato il valore sociale e culturale delle campagne di sensibilizzazione come l’ottobre rosa. Dopo il saluto di Maurizio Ampollini vice presidente della Fondazione per la comunità di Malnate, hanno parlato brevemente il presidente della Commissione Welfare di Regione Emanuele Monti, che ha ricordato i dati in chiaro scuro delle campagne di screening dove la Lombardia è un’eccellenza a livello nazionale pur coinvolgendo solo la metà della popolazione di riferimento, e il consigliere Samuele Astuti, malnatese, che ha rilanciato la necessità di attivare una casa della comunità anche nel suo comune.

Il bilancio dell’Asst Sette Laghi

La serata è stata introdotta dal direttore socio sanitario Sette Laghi Giuseppe Calicchio che ha ricordato i dati dell’impegnativo ottobre rosa che ha offerto nelle diverse case di comunità attività di prevenzione, consulenza ma anche supporto psicologico in un’ottica di costruzione di un’offerta territoriale vicina alle persone per coinvolgerle direttamente in un impegno condiviso per la prevenzione. In tutto sono state erogate 200 prestazioni tra visite ginecologiche, consulenze genetiche, visite senologiche,  psiconutrizionali, psiconcologiche, HPV test o Pap test. 

Il contributo dei professionisti e il valore del lavoro multidisciplinare

La componente medica ha visto la presenza del dottor Leonardo Callegari, Direttore dipartimento radiologico Asst Sette Laghi, della professoressa Francesca Rovera, Direttore Breast unit Asst Sette Laghi, la dottoressa Roberta Ferronato dell’equipe di Ginecologia e – Responsabile consultori ASST Sette Laghi, Ileana Carnevali Genetista dell’Asst Sette Laghi, la professoressa Eugenia Trotti psiconcologa dell’Università dell’Insubria, la professoressa Eugenia Dozio nutrizionista dell’Università dell’Insubria e la Breast Nurse della Sette Laghi Alessandra Pizzimenti.  Ognuno, per il suo ambito professionale, ha raccontato il lavoro multidisciplinare costruito per arrivare in modo più efficace e costruttivo alle donne.

Il ruolo insostituibile del terzo settore

Il PDTA percorso diagnostico, terapeutico e riabilitativo, così definito, si avvale poi di una componente fondamentale che è quella del terzo settore, associazioni di volontariato che si mettono a disposizione per accogliere, sostenere e accompagnare le donne in un rapporto paritetico che stempera tensioni emotive. Presenti, oltre alla già citata Varese per l’Oncologia, Europa Donna, Caos, favo, Fondo Pinuccia Spadotto e Città delle Donnedi Malnate, Amor di Angera, Andosa Varese e Andos Ispra.

Ascoltare la comunità per migliorare ancora

Un lavoro di squadra che ha impressionato molto favorevolmente quante hanno partecipato alle svariate iniziative proposte in questo lungo ottobre di prevenzione. Lo ha assicurato la professoressa Alessandra Grossi che, in quanto specialista delle Scienze e delle Tecniche della Comunicazione all’Università dell’Insubria ha curato la “customer” per comprendere il gradimento, raccogliere suggerimenti così da rendere sempre più performante la comunicazione della prevenzione che, purtroppo, ancora oggi lascia indietro più di una donna su due, che non partecipa agli screening mancando il senso profondo della prevenzione.

Verso un modello di “best practice” regionale

Il direttore Calicchio ha concluso la serata spiegando che il modello multidisciplinare di presa in carico che dall’ospedale si sposta sul territorio sarà un progetto da presentare in Regione perchè diventi una “best practice” dove il territorio diventerà il principale protagonista della promozione della salute.

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Pubblicato il 22 Novembre 2025
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