Filiera Futuro e Varese 2050: due visioni per rimettere i giovani al centro della crescita

Alla presentazione dello Yes alla Liuc i giovani di Confindustria indicano la strada: investimenti strutturali, competenze e nuovi spazi per trattenere i giovani e rilanciare la competitività dei territori

liuc varie

Il quadro tracciato dall’indice Yes presentato alla Liuc è, per Pietro Conti, presidente dei Giovani di Confindustria Varese, «una fotografia impietosa delle occasioni di realizzazione personale che l’Italia offre ai giovani». E ancor più severo è il dato relativo alla provincia: Varese è al 91° posto su 107 per qualità della vita giovanile.
Da qui, afferma Conti, «per risolvere un problema bisogna riconoscerlo e affrontarlo». Le criticità non sono solo economiche ma anche sociali: un’offerta culturale debole, pochi spazi di condivisione e accelerazione d’impresa, un sistema di intrattenimento limitato. Progetti come il Mill, che rientra nel piano strategico #Varese 2050, e le iniziative con la Liuc puntano proprio a colmare questo vuoto, sostenendo nuove idee imprenditoriali e le competenze necessarie ai ricambi generazionali.
L’attrattività del territorio, a partire dagli ambienti di lavoro moderni fino ai servizi culturali, è per Conti una questione decisiva per la competitività delle imprese, insieme al nodo retributivo, che in Italia soffre a causa di un quadro produttivo e fiscale meno favorevole rispetto ai principali paesi europei. La risposta, sostiene, non sta in incentivi a breve termine ma in politiche industriali solide. Servono investimenti in ricerca e sviluppo, energia competitiva, istruzione e formazione tecnica. «Solo così – avverte Conti – si può invertire la tendenza che vede salari fermi e giovani in fuga».

CAMBIARE NARRAZIONE

Un cambio di narrazione è stato sottolineato anche da Maria Anghileri, presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria: «I giovani non sono il problema, devono essere la soluzione». Ma la sfida è aggravata da una «glaciazione demografica e dalla difficoltà di riportare in Italia chi è emigrato».
Le imprese, rileva Anghileri, vivono una vera metamorfosi: «Il 55% offre strumenti di welfare e il 30% misure di conciliazione vita-lavoro, come il lavoro agile, sempre più richiesto. I giovani, nelle aziende, chiedono soprattutto trasparenza sui percorsi professionali e la possibilità di far parte di progetti dal senso chiaro, sostenuti da una leadership autorevole».
La trasformazione, secondo Anghileri, riguarda anche la formazione. Le imprese stanno diventando «luoghi dove il sapere si produce, non solo si assorbe», attraverso percorsi interni e collaborazioni con università e centri di ricerca. Su questo si innesta “Filiera Futuro”, il progetto simbolo dei Giovani Imprenditori, che punta su istruzione, innovazione, natalità e nuove imprese.
«Oggi solo il 9% della spesa pubblica è dedicato alla Filiera futuro –  ha ricordato l’imprenditrice –. Chiediamo di raddoppiarla nei prossimi dieci anni».

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Novembre 2025
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