Accordo tra sindacati e Bper: 800 uscite volontarie, 650 assunzioni e nuovi inquadramenti
Dopo giorni di confronto serrato, sindacati e azienda trovano un’intesa su occupazione, ricambio generazionale e inquadramenti professionali. Frontini (Fabi): "Garantito un ricambio generazionale vicino all’uno a uno"
Dopo diverse giornate di trattative, è stato raggiunto un accordo rilevante tra le organizzazioni sindacali (Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca Uil e Unisin) e il gruppo Bper. L’intesa affronta in modo organico i temi dell’occupazione, del ricambio generazionale e degli inquadramenti professionali, definendo un quadro che incide in maniera significativa sul futuro della banca e delle sue lavoratrici e dei suoi lavoratori.
Il primo pilastro dell’accordo riguarda la manovra degli esodi. Sono previste 800 uscite incentivate e volontarie. Potranno presentare domanda i lavoratori che maturano la decorrenza della prestazione pensionistica entro il 1° gennaio 2032, calcolata sulla base delle tabelle pubblicate dalla Ragioneria dello Stato. Una misura che amplia la platea potenziale e consente una pianificazione graduale delle uscite nel tempo. (nella foto la filiale Bper di Vignola in provincia di Modena)
Sul fronte delle assunzioni, l’intesa prevede un importante rafforzamento occupazionale. Entro il 31 dicembre 2028 verranno assunti 400 giovani, mentre 250 lavoratrici e lavoratori oggi con contratto interinale o a tempo determinato sui territori saranno stabilizzati. L’azienda ha inoltre confermato l’intenzione di stabilizzare tutti i contratti di apprendistato. A queste misure si aggiunge una quota fino al 2% delle assunzioni complessive destinata a donne vittime di violenza di genere inserite in percorsi di protezione o a figli e figlie di vittime di femminicidio, un segnale di attenzione anche sul piano sociale.
Un altro punto centrale dell’accordo è la ridefinizione degli inquadramenti minimi. Sono stati finalmente aggiornati gli inquadramenti previsti dal footprint aziendale, includendo numerose nuove figure professionali che in precedenza non trovavano adeguato riconoscimento. Un risultato atteso da tempo, che fotografa l’evoluzione della banca in tutti i suoi comparti, comprese le filiali online. Nel complesso, l’operazione determina un ricambio generazionale significativo: a fronte di 800 uscite volontarie, sono previste complessivamente 650 entrate tra nuove assunzioni e stabilizzazioni, con un rapporto vicino all’uno a uno.
«Esprimiamo estrema soddisfazione per i risultati conseguiti», ha dichiarato la coordinatrice Fabi in Bper, Antonella Sboro, sottolineando come l’accordo garantisca sia le uscite incentivate sia un necessario rinnovamento dell’organico. Per la prima volta, inoltre, al tavolo della trattativa operavano congiuntamente le delegazioni del gruppo Bper e della Popolare di Sondrio. Positivo anche il giudizio espresso dal coordinatore provinciale Fabi Alessandro Frontini, che ha evidenziato la complessità e l’intensità del confronto, durato mesi e concluso solo dopo un finale particolarmente serrato. Secondo Frontini, l’accordo consente di smarcare nodi rimasti a lungo aperti, in particolare sugli inquadramenti, e di costruire basi solide per le sfide future legate all’evoluzione del gruppo. Un’intesa che, nel contesto attuale del settore bancario, rappresenta un risultato di rilievo.
Ecco il suo commento a caldo: «Il giudizio sull’accordo è sicuramente positivo. Siamo riusciti a trovare un punto di equilibrio con la banca e a sbloccare temi che da tempo rischiavano di restare sospesi. In particolare sugli inquadramenti abbiamo portato a casa un risultato importante, normando oltre quaranta figure professionali in un contesto in continua evoluzione. Sul piano occupazionale, le 800 uscite volontarie e incentivate, accompagnate da 400 nuove assunzioni e 250 stabilizzazioni, garantiscono un ricambio generazionale vicino all’uno a uno. È un accordo che guarda al futuro e che offre una prospettiva concreta sia alle persone che scelgono di uscire sia a quelle che entreranno in banca».
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