Aumenta in Lombardia la povertà farmaceutica: oltre 108mila le persone assistite
Il 12° Rapporto sulla Povertà Sanitaria fotografa una situazione in peggioramento. Cresce il numero di cittadini che si rivolgono alla rete solidale per accedere a farmaci e cure, con un incremento del 13% in un anno
In Lombardia, come nel resto d’Italia, la povertà farmaceutica è una realtà sempre più evidente. Lo conferma il 12° Rapporto sulla Povertà Sanitaria, pubblicato da Fondazione Banco Farmaceutico ETS, che fotografa una situazione in cui l’accesso ai farmaci, anche quelli essenziali, non è più garantito per una fascia crescente della popolazione.
Secondo il rapporto, nel 2025 oltre 108.000 persone in Lombardia sono state assistite dalla rete di enti convenzionati con Banco Farmaceutico, con un aumento del 12,3% rispetto all’anno precedente. La Lombardia è la regione con il numero assoluto più alto di beneficiari in condizioni di povertà sanitaria.
Una spesa farmaceutica sempre più a carico dei cittadini
Nel 2023, la spesa privata per l’acquisto di farmaci in Italia ha superato i 10,6 miliardi di euro, con una crescita costante dal 2017. A livello nazionale, il 45% della spesa farmaceutica territoriale è oggi a carico dei cittadini, un dato che evidenzia la crescente privatizzazione dell’accesso ai farmaci. Questo impatto si riflette con forza sulle famiglie più fragili, per le quali il costo dei medicinali è spesso un ostacolo insormontabile.
In Lombardia, la spesa sanitaria mensile pro capite evidenzia un gap tra famiglie povere e non povere di circa 60-70 euro, un dato rilevante che pone la regione tra quelle con disuguaglianze sanitarie marcate, pur in un contesto di spesa media elevata.
Le famiglie povere spendono meno, ma in proporzione più per i farmaci
Le famiglie in condizione di povertà spendono in media 10,66 euro al mese per la salute, contro i 67,97 euro delle famiglie non povere. Di questi, quasi il 60% va in farmaci, segno che spesso si è costretti a rinunciare a visite specialistiche, esami e altri servizi sanitari.
In Lombardia, il fenomeno della rinuncia alle cure coinvolge tra il 12% e il 16% delle famiglie, un dato preoccupante per una regione che dovrebbe garantire maggiore equità grazie al suo livello di sviluppo.
Il ruolo della rete solidale: oltre 450 enti convenzionati
Nel 2025, in Lombardia sono 450 gli enti assistenziali convenzionati con Banco Farmaceutico, in crescita del 18% rispetto al 2017. Questi enti — fondazioni, associazioni, parrocchie e cooperative — rappresentano un presidio fondamentale contro la povertà sanitaria, distribuendo farmaci donati e offrendo assistenza alle persone più fragili.
Un’emergenza che colpisce anche gli italiani
In Lombardia, il 62% dei beneficiari dei servizi assistenziali è costituito da cittadini italiani, con un incremento del 13% in un solo anno. Un segnale chiaro che la povertà sanitaria non riguarda più solo la marginalità estrema o l’immigrazione, ma porzioni crescenti della popolazione residente, spesso invisibili.
Le sfide aperte
Il rapporto sottolinea come la povertà sanitaria sia un fenomeno strutturale che rischia di aggravarsi in assenza di risposte integrate. La Lombardia, pur vantando una rete solida e attiva, deve affrontare l’urgente necessità di rafforzare l’accesso ai farmaci e alla prevenzione per le fasce più vulnerabili.
Gli autori del Rapporto chiedono un cambio di paradigma: dalla “prestazione” alla “relazione”, dall’approccio emergenziale alla programmazione, con un ruolo più forte per la medicina territoriale e per il Terzo Settore. In un contesto in cui quasi il 40% della popolazione italiana soffre di malattie croniche, garantire equità nell’accesso ai farmaci non è solo una questione di salute, ma di giustizia sociale.
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