Basta compiti delle vacanze!
L'opinione del professor Alberto Introini, alias "Il prof tra i banchi": "Se lavoriamo seriamente e ad alto ritmo durante le settimane scolastiche, non c’è alcun motivo per assegnare una valanga di compiti nelle vacanze"
Torno a ribadire un concetto che è una linea didattica in cui credo molto. Quest’anno lo faccio con un po’ di anticipo e con un po’ di durezza. Evitiamo di dare i compiti per le vacanze di Natale ai nostri studenti!
Se di solito invece diamo un carico eccessivo di compiti, lo facciamo per tre motivi. E non sono molto nobili, e neanche edificanti.
Il primo. Siamo indietro col programma. E allora quindi cosa facciamo noi docenti, specie al liceo? Lo facciamo recuperare agli studenti durante le vacanze. In questo caso siamo noi adulti a risultare incapaci di gestirci nel nostro lavoro, e di rispettare la programmazione che abbiamo previsto a inizio anno scolastico.
Il secondo. Qualche famiglia dei nostri alunni andrà in vacanza, al mare o a sciare. Mentre noi resteremo qui, nella grigia pianura padana, magari covando un po’ di frustrazione al confronto. E allora, giù sfilze di compiti per rovinarle un po’ agli altri. In questo caso ci riveliamo essere invidiosi, che non è proprio un bel sentimento.
Il terzo. Ma noi adulti, vogliamo forse lavorare quando stiamo in ferie? Noi adulti dobbiamo lavorare quando siamo in ferie? Generalmente, salvo eccezioni, la risposta è no. E allora perché mai dovremmo far lavorare i nostri studenti? La giustificazione più diffusa riguarda un presunto allenamento da mantenere, per non arrugginirsi diciamo. Ma noi adulti, se non lavoriamo per dieci giorni, dobbiamo mantenerci allenati alle nostre mansioni, altrimenti per caso ci dimentichiamo come svolgerle? Certamente no. Quindi, se ne diamo ai nostri alunni, risultiamo ipocriti.
Quindi, in sintesi, se diamo troppi compiti nelle vacanze…O siamo stati incapaci, o siamo invidiosi, oppure siamo un po’ ipocriti. Ciò che conta di più è far lavorare bene i nostri studenti nelle settimane di scuola, tenendo un ritmo alto e sostenuto; e farli esercitare tanto in aula, visto che a casa ormai si affidano all’intelligenza artificiale. È una sorta di patto educativo che – nella mia esperienza – funziona e ne beneficiano anche le lezioni: a inizio anno chiarisco subito che se si lavorerà a un buon ritmo, lascerò rifiatare meritatamente nelle vacanze di Natale e di Pasqua; con questa premessa – che è una promessa – gli alunni si impegnano e si dedicano con maggiore
attenzione alle ore di lezione.
Io personalmente quest’anno darò solo un libro da leggere, peraltro da un centinaio di pagine e per fine gennaio: quindi non è propriamente un compito specifico delle vacanze. Per il resto, auguro ai miei studenti di divertirsi, di rilassarsi e di stare con i propri familiari e amici. Magari anche di annoiarsi un po’: ogni tanto fa bene.
Se qualcuno però mi vuole convincere del contrario, e cioè che i compiti siano assolutamente necessari, sono disponibile: mi può scrivere una mail ad albertointroini@hotmail.com o mi può contattare su Instagram @intro.prof.
Buon Avvento di Natale a tutti. E che sia un Natale senza compiti!
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