Danni da fauna selvatica: a Varese risarcite 45 aziende agricole per oltre 92mila euro
I dati, riferiti al periodo 1° gennaio – 30 settembre 2025, vedono Varese collocarsi a metà della classifica regionale per numero di richieste e indennizzi erogati, evidenziando comunque un impatto significativo del problema anche sul nostro territorio.
Una boccata d’ossigeno per l’agricoltura varesina. Regione Lombardia ha provveduto a risarcire integralmente quasi un migliaio di domande di indennizzo per i danni causati dalla fauna selvatica alle aziende agricole del territorio regionale, per un valore complessivo di 2,4 milioni di euro.
Di questi, 92.500 euro sono stati destinati alla Provincia di Varese, che ha visto risarcite 45 domande presentate dalle imprese agricole locali.
L’impatto sul Varesotto
I dati, riferiti al periodo 1° gennaio – 30 settembre 2025, vedono Varese collocarsi a metà della classifica regionale per numero di richieste e indennizzi erogati, evidenziando comunque un impatto significativo del problema anche sul nostro territorio.
Nonostante province come Mantova, Cremona e Pavia abbiano registrato il maggior numero di danni in termini economici, i 45 casi di Varese confermano che la pressione di specie selvatiche come il cinghiale, gli ungulati, i piccioni e i corvidi rappresenta una criticità costante per le aziende agricole della zona.

Soddisfazione e allarme da Confagricoltura
Il risultato ottenuto dalla Regione Lombardia è stato accolto con soddisfazione da Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia: «Una risposta soddisfacente a un problema che cresce anno dopo anno – ha commentato – ringraziamo Regione Lombardia e l’assessore all’Agricoltura Alessandro Beduschi per i finanziamenti stanziati e per l’impegno nel contenimento della fauna selvatica».
Tuttavia, Boselli ha lanciato un monito: «Quello dei danni causati dalla fauna selvatica alle imprese agricole del territorio regionale lombardo è un problema su cui non possiamo abbassare la guardia». Per le aziende del Varesotto, come per quelle del resto della Lombardia, i danni si traducono in perdite nei raccolti, maggiori costi e, di conseguenza, meno ricavi, a causa di specie che continuano a proliferare.
Le risorse e le specie non censite
L’indennizzo complessivo di 2,4 milioni di euro è stato coperto per circa 2,2 milioni di euro dall’amministrazione regionale, con la parte restante proveniente dagli Ambiti territoriali di caccia (Atc) e dai Comprensori alpini di caccia (Cac).
Va inoltre sottolineato che in questi conteggi non rientrano le perdite causate dalle nutrie, i cui danni non sono stimabili poiché l’animale non è considerato fauna cacciabile e non è, quindi, censito. Questo significa che l’impatto reale sull’agricoltura, anche nel Varesotto, potrebbe essere ancora più elevato.
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