Muore di infarto a 2 anni, la Procura fa riesumare il corpo
I genitori del piccolo Nikolas Di Stefano, deceduto lo scorso 5 febbraio al Sant'Antonio Abate, vogliono vederci chiaro e la procura apre un fascicolo. Il bambino era affetto dalla sindrome di Dravet, ma forse poteva essere salvato
Forse Nikolas poteva essere salvato. E’ questo il senso della riesumazione avvenuta in questi giorni nel cimitero di Gallarate del corpo del piccolo Nikolas Di Stefano, morto a soli 2 anni e mezzo all’ospedale cittadino (era il 5 febbraio) in seguito ad una crisi cardiaca. Nikolas era affetto da sindrome di Dravet, un tipo di epilessia generalizzata e sintomatica che insorge entro il primo anno di vita e che è caratterizzata da prognosi grave e ritardo psicomotorio ingravescente. Il piccolo aveva manifestato i primi problemi di crisi compulsive dopo il primo vaccino in Germania e proprio lì fu diagnosticata per la prima volta la grave malattia. Grave ma non al punto di portare ad un arresto cardiaco e all’infarto come, invece, avvenuto al piccolo Nikolas.
Il piccolo, da quando i suoi erano tornati a vivere in Italia, era in cura all’ospedale Buzzi di Milano dove la malattia veniva tenuta sotto stretto controlli. Invece succede l’impensabile e il 5 febbraio, portato al Sant’Antonio Abate in gravi condizioni, non ce l’ha fatta. Dopo il dolore e lo strazio, però, i genitori hanno registrato una serie di anomalie dietro al decesso del loro figlio di poco più di due anni e si sono affidati al loro legale Alberto Talamone e ai medici dell’ospedale Buzzi che hanno sottolineato come i medici della struttura gallaratese non avessero fatto nulla per riportare il glucosio, che era bassissimo, al livello giusto.
Ora si sono rivolti alla Procura della repubblica di Busto Arsizio e le indagini sono state affidate al sostituto procuratore Roberto Pirro Balatto che ha dato l’autorizzazione alla riesumazione del corpo del piccolo Nikolas sul quale verrà effettuata l’autopsia e ha aperto un fascicolo a carico di ignoti. L’incarico è stato affidato alla dottoressa Maria Luisa Pennuto che l’ha eseguita nella giornata di oggi. Solo nei prossimi giorni, dalle risultanze dell’esame del corpo, si capirà se vi sono i presupposti per pensare alla possibilità che possa esserci stata una qualche responsabilità nel decesso del piccolo Nikolas. Un dubbio al quale i genitori, di fronte ad un grande dramma, hanno deciso di dare una risposta certa.
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