Una rosa natalizia da Giacomo Galanda
È il dono ricevuto da Giulia, giovane cestista ricoverata al Del Ponte per un incidente avvenuto in partita. Con lei e con gli altri piccoli ricoverati i cestisti della squadra di basket varesina hanno festeggiato il Natale
A volte non tutto il male vien per nuocere: avrebbe mai pensato la 14enne Giulia, giovane cestista che gioca nel Cantello, in ospedale perché infortunata durante una partita, che si sarebbe ritrovata a fare fiori di carta addirittura con il capitano della pallacanestro Varese Giacomo Galanda?
E invece per lei, come per gli altri ragazzini e bambini ricoverati, è stato questo il “regalo di Natale” dei rappresentanti della Cimberio, che questa mattina, 17 dicembre 2010, hanno fatto una incursione nel reparto di pediatria per firmare poste e giocare con i piccoli ricoverati.
Tutti padri di figlie piccole – la più piccola è quella di Teemu Rannikko, che è nata il 4 dicembre scorso proprio all’ospedale del Ponte – i cinque rappresentanti della squadra più amata dai varesini (Alex Righetti, Simone Cotani, Teemu Rannikko, Jobey Thomas e Giacomo Galanda) che si sono dati appuntamento in pediatria si sono dimostrati ospiti gentili e rispettosi, nonchè papà ben allenati: dai giochi di Cotani con i più piccini – innamorati della zip della sua giacca, o rapiti dalla bravura con cui ha fatto i fiori di carta – all’attenzione pratica di Ranniko,
impegnato a far si che a nessuno mancasse il poster firmato. Hanno avuto una parola per tutti, malgrado il timore iniziale per questi “giganti” che venivano a salutarli. Anche per Giorgia di Bodio, che per timore di perdersi gli autografi li ha aspettati “al varco” in carrozzina (e poi si è ritrovata a fare i fiori con Cotani), per Giovanni di Varese, che pur essendo alto alto al basket preferisce il tennis, o appunto per Giulia del basket Cantello, che all’inizio era decisamente mogia di fronte ai campioni, ma poi ha fatto comunella con il capitano.
Insomma: un giorno speciale, di quelli che i volontari dell’associazione Bambino in ospedale insieme all’associazione Ponte del sorriso, “procurano” spesso ai piccoli ricoverati, grazie alla solidarietà di tutto lo sport varesino.
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