Il grido d’allarme del Nuoto Club: “Istituzioni assenti e società abbandonata “

La realtà sportiva d'eccellenza ha accumulato debiti, Amsc chiede di rientrare. Ma il Club accusa: "Il Comune ci ha abbandonato"

È scontro aperto tra il Nuoto Club Gallarate, Amsc e Comune. I quarant’anni di storia, che proprio quest’anno il NC Gallarate dovrebbe festeggiare, i tantissimi atleti che hanno militato e militano sotto la sua bandiera (e sotto quella del Team Insubrika), la stima che dirigenti e soci nutrono ben oltre i confini della città e della provincia sembrano non bastare per tenere "a galla" il sodalizio sportivo, sommerso com’è dai debiti. «Debiti accumulati – accusa il consiglio direttivo del Club – a seguito delle tante promesse, mai mantenute, delle istituzioni».
 
La situazione complessiva dice di un debito della società pari a 90mila euro. Ma il consolidarsi del passivo secondo il Nuoto Club è legato alla mancata erogazione dei contributi comunali.
Nell’estate del 2008, con una conferenza stampa in Comune, infatti, il Sindaco in persona siglava un Protocollo d’Intesa a tre, che avrebbe dovuto sancire la definitiva organizzazione degli sport acquatici in Città. Ad Amsc Impianti & Servizi la gestione della scuola nuoto, al Nuoto Club quella della Squadra Agonistica, il tutto con il supporto e la benedizione del Comune, che avrebbe dovuto erogare un contributo atto a sostenere proprio le attività agonistiche (altrimenti destinate a morire).  Ma il Protocollo d’Intesa, secondo la dirigenza del Nuoto Club, non è mai stato rispettato, almeno dal Comune e da Amsc (che avrebbe dovuto fornire piena collaborazione per la sopravvivenza e la crescita della Squadra Agonistica). Risultato: dopo un anno e mezzo, nulla è cambiato, nelle casse del NC Gallarate non è entrato un solo euro di contributo. «Abbiamo ceduto una scuola nuoto da 65mila euro, il ramo attivo della nostra attività, ci liquidano con poco più di 13mila euro» spiega Barbara Allaria, vicepresidente della società.
 
C’è poi un altro aspetto: quest’anno Amsc Impianti & Servizi ha aumentato le tariffe dell11% e, ai primi di settembre, ha deciso, «unilateralmente e senza consultare il Nuoto Club», di togliere ulteriore spazio acqua alla società sportiva, eliminando di fatto qualunque possibilità di operare e crescere. L’ultimo atto di questa vicenda è andato in scena la settimana scorsa, quando il Presidente del NC Gallarate Massimo Temporiti si è visto recapitare una raccomandata da parte di una società per il recupero crediti incaricata dal Presidente di AMSC SpA, Gioacchino Caianiello, di riscuotere entro 15 giorni l’ingente credito accumulato (89mila euro).
«A questo punto – attacca Temporiti – viene da domandarsi: ma a che gioco stiamo giocando? La piscina è "comunale", il maggior azionista di AMSC SpA è il Comune. Il Nuoto Club Gallarate è un’Associazione Sportiva Dilettantistica senza fini di lucro. Priva di beni se non i propri atleti.Si arriverà a farla fallire? Il Comune scarica le proprie responsabilità e, per voce del Vicesindaco, suggerisce un ulteriore "ridimensionamento" societario: ergo….chiudere la sezione agonistica» A conti fatti, però, ciò corrisponderebbe a chiudere del tutto il Nuoto Club Gallarate. E i dirigenti del club sportivo proprio non ci stanno. «Devono rispettare i patti – tuona il Presidente Temporiti. – non possono chiederci di sanare il debito se prima non erogheranno i contributi promessi, Sono anni che denunciamo la situazione. Fino a dieci anni fa, non ci occorreva affatto il sostegno del Comune. Ma l’aumento verticale delle tariffe, il costo assurdo delle corsie alla Moriggia, insostenibile per noi, ci ha costretto a chiedere aiuto. Aiuto che ci è stato a dire il vero garantito per qualche stagione dall’Amministrazione Mucci, ma che certamente non può bastare ora, che siamo rimasti senza l’unico ramo attivo della Società, cioé la Scuola Nuoto. In questo modo non esiste nessuna possibilità di rientrare e di onorare il nostro debito».

A questo punto, una domanda è d’obbligo: ma cosa ci guadagnano Amsc e il Comune a far chiudere l’attività agonistica a Gallarate? «Gli atleti – fa notare Temporiti – occupano gli spazi acqua cittadini per lo più in orari assolutamente privi di pubblico (basta fare un giro in piscina tra le 14:00 e le 16:30 per vedere come le corsie del NC Gallarate siano affollatissime, mentre quelle dell’Amsc restino desolatamente vuote) e a ben guardare i conti solo dell’ultimo decennio, il NC Gallarate ha versato nelle casse di AMSC oltre un milione di euro e quest’anno si festeggia il 40° anno di attività. Il mondo dello sport lombardo si sta mobilitando, perché è ben chiaro che se oggi tocca al NC Gallarate, domani potrebbe toccare a qualunque altro sodalizio sportivo». E con il Nuoto Club si schiera – oltre a Massimiliano Rosolino – anche il Comitato Paralimpico: a Gallarate, infatti, insieme agli atleti bianco-blu si allena quotidianamente Emanuele Parolin, giovane e promettente atleta della nazionale paralimpica e della Polha Varese, che a Gallarate ha trovato la sua seconda casa, sportivamente parlando. Se il Nuoto Club chiuderà i battenti, allora anche il suo sogno olimpico potrebbe sfumare e uno dei primi e rari esempi di integrazione sportiva a tutti gli effetti, tra atleti disabili e non, sarebbe destinato miseramente a fallire. Non a caso alla conferenza stampa è intervenuto – senza schierarsi apertamente, ma mostrando il suo interesse, il presidente provinciale del Coni Fausto Origlio.
«Se dobbiamo morire, non vogliamo morire in silenzio: siamo pronti a scendere in piazza con i nostri soci e gli atleti» conclude Barbara Allaria.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Ottobre 2010
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