“Paracetamolo e vigile attesa”: il Consiglio di Stato dà ragione al Ministero sulle linee guida
Il massimo giudice amministrativo ha ribadito la libertà prescrittiva dei medici sulle cure domiciliari

“Paracetamolo e vigile attesa”: il Consiglio di Stato ha emesso ieri, mercoledì 9 febbraio, la sentenza sulle cure domiciliari del paziente sintomatico Covid e le linee guida del Ministero. Il massimo giudice amministrativo, dopo che aveva sospeso dello scorso 19 gennaio la sentenza del Tar Lazio che aveva annullato la circolare ministeriale, ha pubblicato la sentenza con la quale viene definitivamente respinto il ricorso presentato da alcuni medici promotori di cure domiciliari contro il Covid e fa chiarezza sulla libertà prescrittiva del medico e sulle evidenze scientifiche ad oggi disponibili e condivise a livello internazionale.
Angelini Pharma prende atto con soddisfazione del pronunciamento che pone fine spesso strumentalizzato a fini politici e mediatici, che ha rischiato di creare allarme in medici e pazienti. In particolare, sottolinea l’importanza di uno dei passaggi chiave della sentenza:
«Quanto, infine, al preteso effetto peggiorativo del paracetamolo in relazione all’azione sul glutatione […] e, quindi, all’affermata migliore efficacia dei FANS per il trattamento sintomatico del COVID-19 […] bene ha evidenziato il Ministero appellante che non ci sono, nello specifico, studi comparativi e che tutte le linee guida internazionali – al pari di quelle qui contestate – raccomandano indifferentemente i due farmaci, riferendosi per lo più genericamente ad antipiretici antiinfiammatori lasciando al medico l’opportunità di scegliere sulla base della valutazione dei singoli casi». ( qui il testo integrale della sentenza)
«Viene pertanto confermata – evidenzia la casa farmaceutica – la libertà prescrittiva del medico curante di utilizzare – per il controllo dei sintomi come dolore e febbre nei casi COVID – FANS o paracetamolo in base al proprio giudizio clinico».
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