Piscina della Schiranna chiusa, è a rischio tutta l’estate
Il lido non può contenere le folle, ma perché se ne sono accorti solo ora? In realtà la perizia è stata fatta a febbraio. Ecco com'è andata
L’ambizione era quella di farla diventare la spiaggia dei varesini, per un’estate di divertimento, in grado di soddisfare le famiglie, e di dare profitti alla società comunale Aspem Reti, nata da una costola di Aspem ma sottratta all’ingresso in A2a (la società milanese che ha acquistato la municipalizzata varesina).
Un problema di staticità a bordo vasca ha però offuscato i sogni di gloria; i cancelli restano chiusi e la stagione estiva della Schiranna appare fortemente compromessa. In comune c’è incertezza sui tempi. La direzione ambiente di Palazzo Estense sta preparando il bando e si spera di assegnare l’incarico già la settimana prossima. La fine dei lavori è prevista entro l’inizio di agosto, ma questo solo se non pioverà e non ci saranno ritardi. Considerando che già dopo ferragosto iniziano i primi temporali, la situazione è oggettivamente difficile e gli addetti ai lavori sono preoccupati. Inoltre, la zona del bordo piscina è stata costruita su pali posizionati in un terreno dove ora c’è acqua e non è semplicissimo lavorare in queste condizioni.
La situazione della piscina della Schiranna è sfortunata. Ma come ci si è arrivati? Il lido è stato assegnato in gestione l’anno scorso ad Aspem Reti, società il cui presidente è Ciro Calemme, un manager di estrazione Pdl che ha deciso di trasformarla in un locale che offrisse intrattenimento a 360 gradi, con uso piscina ma anche eventi estivi, a partire da concerti con nomi di richiamo come Loredana Bertè. La ristrutturazione è costata circa 400mila euro, anche a causa di una disinfestazione chiesta dalla Asl che inizialmente non era stata preventivata. L’indirizzo politico che aveva espresso il comune era quello di fare una valutazione ragionevole sui costi senza pretendere che Aspem Reti ripagasse tutto l’investimento il primo anno. Secondo il presidente Calemme l’estate 2009 è andata bene ma si puntava su questa stagione estiva per il vero salto di qualità gestionale.
Ma ecco l’imprevisto. A dicembre Aspem Reti aveva contattato l’Asl per le verifiche sulla struttura e i tecnici avevano evidenziato la necessità di avere un pavimento antiscivolo a norma. Aspem Reti ha informato il comune, ma la vera tegola è stata la perizia di staticità chiesta dalla società a un ingegnere strutturista che doveva capire se è ancora agibile il bordo vasca (che è sospeso su un solaio, montato su pali). La risposta è arrivata in data 23 febbraio: non è agibile. Le solette sono usurate e non garantiscono la tenuta in caso di folla. Da quel momento, è iniziata la corsa contro il tempo. Si tratta di manutenzione straordinaria e dunque il costo, come da contratto, è a carico del comune. La giunta ha dovuto analizzare il problema, cercare le risorse e poi una settimana fa ha deciso. Ora tocca all’area tutela ambientale, la quale ha fatto un progetto con molta rapidità e tra una settimana assegnerà i lavori. Il costo totale è di 159mila euro, di cui circa 125mila per i soli lavori. In giunta alcuni assessori erano perplessi, tuttavia la posizione ufficiale del comune è compatta. Ma soprattutto, è Palazzo Estense che deve controllare l’operato di Aspem Reti, e cioè se gestisce bene i soldi. Il risultato è salomonico: nessuno farà le pulci alla società sui conti che quest’anno non rientreranno. «E’ un problema che non è imputabile ad Aspem Reti – conferma l’assessore alle società partecipate Giorgio De Wolf – lo affronteremo con serenità». Dall’opposizione si è invece mosso il Pd che ha chiesto di sapere i tempi e i costi.
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